Un momento a suo modo storico per l’Abruzzo: nei primi mesi del 2025, nell’ospedale “San Salvatore”di L’Aquila, è avvenuto per la prima volta un trapianto di rene compiuto da donatore vivente tra gruppi sanguigni non compatibili.
La donazione è avvenuta tra familiari con il marito che ha messo a disposizione il rene per il trapianto alla moglie. L’eccezionalita’ dell’intervento, praticato solo in pochi centri specializzati italiani, rappresenta una nuova possibilità per le famiglie che spesso, pur avendo un congiunto disposto a donare, trovano uno sbarramento insormontabile nella incompatibilità dei gruppi sanguigni.

Le condizioni dei coniugi erano buone già dopo il trapianto e i medici, nelle fasi successive, hanno continuato a monitorare con attenzione il loro stato di salute; oggi, a distanza di diversi mesi, donatore e ricevente godono di buona salute e la loro funzione renale è nella normalità.
Con quest’intervento compiuto L’Aquila e l’Abruzzo entrano a pieno titolo nel ristretto novero delle regioni italiane in grado di offrire un livello di cura avanzato, confermando che innovazione, scienza e solidarietà possono procedere insieme per restituire speranza e futuro ai pazienti.
Il trapianto effettuato al San Salvatore è frutto di un grande lavoro di squadra tra team di specialità diverse: i chirurghi dei trapianti che fanno capo al prof. Fabio Vistoli, i nefrologi diretti dalla dr.ssa Marilena Tunno, gli immunogenetisti capitanati dal dr. Franco Papola, gli anestesisti guidati dal prof. Franco Marinangeli, i trasfusionisti dei quali è responsabile la dr.ssa Anna Rughetti, il gruppo dei medici di laboratorio della dr.ssa Patrizia Frascaria oltre a infermieri e personale di supporto del blocco operatorio e della degenza post-trapianto, coordinati dal Centro Regionale Trapianti guidato dalla dr.ssa Daniela Maccarone.