Il consigliere comunale Leo Marongiu: “Serve concretezza, basta progetti irrealizzabili”
Il Consiglio Provinciale ha deciso di aprire una nuova fase sulla vicenda del Mario Negri Sud. Dopo i sei mesi di tempo concessi all’ex manager della Asl, Thomas Schael, per presentare una proposta chiara di utilizzo e acquisto dell’immobile, non è arrivata alcuna formalizzazione: soltanto una richiesta di ulteriore proroga di altri sei mesi.

Secondo i documenti analizzati, il piano economico della Asl si basava sulla vendita dell’ex ospedale San Camillo di Chieti, un’operazione mai chiarita e che oggi conferma – secondo quanto denunciato più volte – la fragilità di un progetto ritenuto più propaganda che reale pianificazione.Di fronte a questa situazione, la direzione aziendale ha rivisto l’intera operazione e la Provincia ha scelto di non accogliere la proroga, aprendo invece la strada ad altri possibili interessati, mantenendo comunque il dialogo con la Asl2 per soluzioni concrete.
“Il nostro auspicio – sottolinea il consigliere comunale Leo Marongiu – è che l’ex Mario Negri Sud possa davvero essere utilizzato per ampliare i servizi sul territorio, e non per frammentare quelli già esistenti”.Intanto, a Lanciano, si registra una novità positiva: è partito il cantiere al Renzetti per la sistemazione dell’Utic, un intervento che arriva dopo mesi di pressioni per ripristinare i posti letto in rianimazione e terapia intensiva coronarica, ridotti a causa della promiscuità dei reparti.
“Dopo le risposte sterili del Presidente Marsilio e i progetti irrealizzabili di Schael – commenta Marongiu – va apprezzata la concretezza dell’attuale management Asl, che sta rispettando gli impegni presi nel consiglio comunale di luglio”
Resta però il nodo del personale. In alcuni reparti, come Chirurgia, sono urgenti nuove unità infermieristiche e OSS. Inoltre, Marongiu ricorda che è ancora inattuata la delibera regionale del 2019 per il potenziamento dell’emergenza-urgenza a Lanciano, necessaria anche per alleggerire i mezzi di soccorso delle zone vicine.
Meno positiva la situazione sul fronte organizzativo: si continuano a registrare spostamenti di personale da Lanciano, dopo i casi di Abs e ragioneria ora anche con il trasferimento temporaneo del Gacep. “Non è chiaro – osserva Marongiu – se queste decisioni siano davvero temporanee o preludano a scelte definitive, in attesa di chiarimenti sugli immobili di via Spaventa e via Don Minzoni”.
Il consigliere ricorda inoltre che, con fondi comunali Covid per circa 100mila euro, era stato ristrutturato un locale nell’area Fiera, oggi usato come magazzino, mentre restano inutilizzati anche gli ex locali vaccinali di Lanciano Vecchio.
“Molte azioni immobiliari – conclude – non hanno prodotto risultati, mentre lo spostamento di unità da Lanciano lascia dubbi più che legittimi sulla reale temporaneità di queste scelte”.