TERAMO- Una brillante operazione di polizia giudiziaria dei Baschi Azzurri della Penitenziaria in servizio nel carcere di Castrogno ha impedito che venisse introdotta droga. I dettagli sono stati resi noti segretario provinciale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Giuseppe Pallini: “I poliziotti addetti al Casellario, nel corso di controlli su un pacco postale destinato a un detenuto, hanno trovato, celati in maniera meticolosa all’interno di vasetti di yogurt, 100 grammi di hascisc”.
Si tratta dell’ennesimo tentativo di introdurre in carcere droga per lo spaccio interno, solo qualche giorno prima, una donna (ex detenuta) era stata denunciata a piede libero perché trovata dal personale in servizio ai colloqui del carcere, in possesso di hascisc prima di accedere al colloquio con il figlio.
Pallini auspica per i poliziotti intervenuti una ricompensa ministeriale. Le condizioni del carcere teramano sono note grazie alle denunce del Sappe.
Si tratta come lo definisce Pallini “carcere di frontiera per le critiche condizioni operative e strutturali in cui versa. I detenuti presenti sono 464, a fronte dei 255 di capienza tollerabile, mentre per la Polizia Penitenziaria siamo di fronte ad una carenza di personale pari 70 unità” ed auspica che anche in Abruzzo, ed a Teramo in particolare, la Polizia Penitenziaria “possa disporre di un proprio Nucleo cinofili del Corpo per svolgere tutte le attività di competenza”.
Donato Capece, segretario generale del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, commenta:
“È un fenomeno sempre più in crescita di quello dei tentativi di introduzione di sostanze stupefacenti a livello nazionale negli Istituti di pena cosi come dei telefonini. L’operazione è la testimonianza della professionalità della Polizia Penitenziaria”. Per Capece prosegue è fondamentale che le istituzioni raccolgano nuovamente l’appello del Sappe: “investire nella sicurezza per avere carceri più sicure. Questo vale per Teramo ma anche per tutte le altre strutture detentive abruzzesi, che dovrebbero tornare ad avere quanto prima a Pescara quel Provveditorato regionale che coordina tutte le carceri del territorio”.