Uno spazio storico che si rinnova per informare, confrontarsi e parlare di storia ma anche e soprattutto di nuovi modelli e progetti di viabilità ecosostenibile e green. E’ con questi presupposti che oggi, venerdì 12 settembre è stata presentata in anteprima alla stampa ed alle autorità, tra cui diversi sindaci della Frentania, l’edicola di “Binaria” che si trova in piazza Dellarciprete a Lanciano, vicino alla sede della TUA, l’azienda del Trasporto Unico Abruzzese.
La serranda verrà ufficialmente alzata per tutti i cittadini, domenica 14 settembre alle 18.30 nel pieno delle tanto attese Feste di Settembre. Uno spazio, aperto ed accessibile a tutti le cui finalità sono state illustrate da Nicola Campitelli, consigliere regionale con delega all’Urbanistica, Territorio, Rifiuti, Energia e Demanio Marittimo e da Paolo Marino, dirigente TUA nonchè RUP del progetto “Binaria”.
“Binaria” vuole recuperare una tratta storica dell’ex ferrovia Adriatico-Sangritana, nello specifico la tratta che va da San Vito Marino a Castel Frentano, toccando i comuni di Treglio, Rocca San Giovanni e Lanciano). Un progetto di trasformaziobe che interessa 23 km.


L’edicola avrà diverse funzioni: informare i cittadini sull’andamento dei lavori di esecuzione della pista ciclabile, promuovere una partecipazione attiva nei territori interessati alla trasformazione dell’ex tracciato (ne sono previsti cinque, uno per ogni comune), raccogliere idee e proposte di turismo legata al mondo delle piste ciclabili.
A tal proposito va ricordato come “Binaria” all’altezza di San Vito Marina vada a congiungersi con la Via Verde dei Trabocchi diventando elemento di collegamento con le aree interne. Il progetto di “Binaria” è stato già approvato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che insieme alla Regione Abruzzo, lo ha finanziato con un cifra di 7.578.355.66 euro.

Il primo degli eventi in programma nella nuova edicola si terrà il 24 ottobre con un convegno sul tema che rappresenta un’occasione per parlare e discutere le esperienze maturate in altre regioni e chiedere la collaborazione di studiosi ed operatori del settore.