Ieri, lunedì 8 settembre a Roma, si è tenuto un incontro a Palazzo Piacentini tra il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, sen. Adolfo Urso, Antonio Filosa, Amministratore delegato di Stellantis, e Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica).
Al centro del confronto, i temi strategici per il futuro dell’industria automobilistica in Italia e in Europa e un aggiornamento sulle attività di Stellantis nel nostro Paese.In particolare, nel corso dell’incontro è stato approfondito il tema dei veicoli commerciali, evidenziando la necessità e l’urgenza di rivedere le attuali normative europee, ritenute irrealistiche e dannose per il futuro dell’industria.

Altro tema affrontato è stato quello delle modalità per favorire la produzione di autovetture di piccole dimensioni, un segmento di mercato centrale nel nostro Paese, anche attraverso la promozione di un’evoluzione della normativa europea.
Il Ministro Urso, Filosa e Vavassori hanno concordato di ritrovarsi a breve per esaminare l’aggiornamento dello studio sulla competitività e le prospettive della filiera italiana e di intensificare nei prossimi giorni il dialogo con la Commissione Europea e gli Stati membri per ripristinare la neutralità tecnologica e prevedere flessibilità nelle regolamentazioni CO2 di veicoli leggeri e pesanti. L’obiettivo condiviso è chiedere con forza alla Commissione europea di trasformare subito il dialogo strategico in azioni strategiche.
“Scettico è apparso Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, responsabile del settore automotive che ha sottolineto come “dall’incontro di Stellantis con il ministro Urso purtroppo pare non essere emerso nulla di concreto e questo a ben vedere è molto pericoloso, poiché sembra che si voglia nascondere i problemi oggettivi degli stabilimenti italiani dietro un velo di debole ottimismo”. Lo dichiara
Per superare il ricorso alla cassa integrazione – spiega Ficco – occorre completare le assegnazioni di vetture ibride a tutte le fabbriche italiane, a cominciare da Cassino, e soprattutto allestirle con motorizzazioni adeguate. Un rilancio delle motorizzazioni endotermiche non solo permetterebbe di salvaguardare la fabbrica di meccaniche di Termoli, ma più in generale sosterrebbe le vendite delle automobili che sono in procinto di essere lanciate”