In Abruzzo, alla guida della ASL Lanciano–Vasto–Chieti, Thomas Schael è rimasto per diversi anni. Proveniva da lì quando, a inizio 2024, è stato chiamato in Piemonte come commissario straordinario della Città della Salute di Torino, uno dei poli ospedalieri più grandi d’Italia con quasi 10mila dipendenti.
La sua esperienza torinese si è interrotta dopo soli cinque mesi. Fin dall’insediamento, Schael ha introdotto nuove regole interne, come il divieto di accedere a mensa e bar in camice, e ha posto l’attenzione su rapporti con le cliniche private e sull’attività intramoenia. Con un atto formale ha trasferito il personale del 118 ad Azienda Zero, scelta che ha generato tensioni sindacali.

Il punto più critico è stato il bilancio: Schael non lo ha firmato, ritenendo non sostenibile il disavanzo emerso nei conti. A metà estate è arrivata anche una condanna del Tribunale del Lavoro per condotta antisindacale. Nel frattempo i rapporti con l’assessorato alla Sanità si erano progressivamente deteriorati.
Se in Abruzzo la sua permanenza era durata anni, in Piemonte la gestione si è chiusa in tempi molto più rapidi. La guida della Città della Salute passa ora a Livio Tranchida, direttore generale dell’ospedale di Cuneo, con incarico quinquennale. Contestualmente è stato nominato anche Franco Ripa, commissario per lo scorporo del Regina Margherita dalla Città della Salute.