TERAMO- Il Comune registra il primo riconoscimento di un bimbo nato da una coppia di donne. “Non una concessione, ma il riconoscimento di un diritto: quello di una figlia ad avere entrambe le sue madri, anche per la legge” commenta il sindaco Gianguido D’Alberto. Come già accaduto a Genova, con questo atto il Comune va a dare piena attuazione alla sentenza 68/2025 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 8 della legge 19 febbraio 2004, n.40 (relativa alle norme in materia di procreazione medicalmente assistita), nella parte in cui non prevede che i bambini nati in Italia da una donna che ha fatto ricorso all’estero, in osservanza delle norme ivi vigenti, alla PMA, abbiamo lo stato di figlio riconosciuto anche della donna che, al pari, ha espresso il preventivo consenso al ricorso a tali tecniche e alla correlata assunzione di responsabilità genitoriale.
La firma ufficiale c’ è stata questa mattina nell’ufficio del sindaco D’Alberto, alla presenza anche dell’assessore all’Anagrafe Pina Ciammariconi. “Abbiamo riconosciuto ufficialmente la genitorialità di Gabriella. Non una concessione, ma il riconoscimento di un diritto: quello di una figlia ad avere entrambe le sue madri, anche per la legge- ha commentato il primo cittadino- Oggi abbiamo dato attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale che ha indicato con chiarezza un principio fondamentale: l’interesse del minore a vedersi riconosciuto come figlio da entrambi i genitori e a veder tutelati quei diritti connessi alla responsabilità genitoriale. L’atto che abbiamo firmato non è solo un passaggio amministrativo: è una questione di civiltà. Perché la famiglia è il luogo dove c’è amore, dove c’è un progetto comune di vita, dove c’è dialogo e rispetto”.
- Daniela Cesarii