Si è svolto lo scorso 22 marzo, presso il Teatro Comunale di Casoli, l’incontro pubblico “Acqua e territorio tra gestione e criticità della provincia di Chieti”, organizzato dal Gruppo Consiliare di Minoranza in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua. L’incontro, nato come momento di confronto e trasparenza tra istituzioni, cittadini e associazioni, si è purtroppo trasformato in un episodio di forte tensione.
Al tavolo dei relatori erano presenti figure di primo piano delle istituzioni: il consigliere regionale Nicola Campitelli, il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Antonio Tavani — che è anche sindaco di Fara San Martino —, l’assessore regionale Tiziana Magnacca, il senatore Ethel Sigismondi, il vicepresidente della Regione Abruzzo Emanuele Imprudente e il sindaco di Lanciano Filippo Paolini, oltre al presidente della Sasi, Gianfranco Basterebbe.
Il momento più critico si è registrato quando, durante il dibattito con il pubblico, è intervenuta Vittoria Camboni, in rappresentanza dell’associazione Ortona Sasi Class Action, nata per tutelare i cittadini e denunciare le criticità nella gestione idrica. Non appena la Camboni ha iniziato il suo intervento, Basterebbe ha abbandonato il tavolo. Un gesto giudicato poco rispettoso dallo stesso moderatore dell’incontro, il giornalista Antonio Calabrese.

Dopo una pausa e un altro intervento, la parola è tornata alla Camboni, ma anche in quell’occasione il presidente della Sasi ha lasciato il tavolo per la seconda volta, dichiarando: «Non voglio sentire». Una scena che ha suscitato evidente disappunto in sala.
L’intervento dell’associazione ha messo in evidenza dati allarmanti: la dispersione idrica nella provincia di Chieti raggiunge il 70,4%, seconda solo alla provincia di Potenza. «Non mi invento nulla — ha detto Camboni — parlo di numeri ufficiali. È paradossale che un territorio ai piedi della Maiella, ricco d’acqua, arrivi persino a ipotizzare di venderla alla Puglia, mentre i cittadini continuano a soffrire la mancanza d’acqua».
Un disagio ormai cronico, reso ancora più intollerabile dalle promesse disattese. Dopo mesi di chiusure e interruzioni idriche, il presidente Basterebbe aveva annunciato poche settimane fa la fine delle chiusure. In realtà, ogni lunedì continuano ad arrivare i bollettini che comunicano nuove interruzioni, soprattutto nella città di Lanciano, dove l’esasperazione è crescente.
«Comprendiamo la complessità della situazione — ha commentato un cittadino presente in sala — ma atteggiamenti di chiusura e fughe dal confronto non fanno che aggravare il distacco tra istituzioni e popolazione».
L’incontro si è così chiuso con un nulla di fatto e un amaro senso di delusione: quella che doveva essere un’occasione di ascolto e responsabilità si è trasformata in una passerella politica interrotta da gesti di insofferenza. I cittadini attendono risposte concrete e il rispetto che meritano, in un territorio dove l’acqua c’è, ma continua a non arrivare nelle case.