Si conclude con una serata speciale dedicata interamente alla danza, l’edizione 2024 del Flic – Festival Lanciano in Contemporanea che, con oltre venti appuntamenti tra musica, ballo e teatro, chiude il sipario tra la soddisfazione di pubblico e organizzatori.
Sabato 16 novembre, dalle ore 21, il Flic sarà prima nella cattedrale della Madonna del Ponte di Lanciano per poi spostarsi sul palco del teatro Fenaroli con un totale di cinque spettacoli e quattro compagnie di danza.
«Siamo giunti all’ultimo week end della X edizione del Flic. 21 spettacoli tra danza, teatro e musica, tutti di altissimo livello – commenta la direttrice artistica, Antonella Scampoli -. Il Flic è un festival multidisciplinare a prevalenza danza e portare a Lanciano proprio la danza contemporanea è stata una grande sfida che possiamo serenamente affermare di aver vinto».
Al Flic 2024 arriva Aterballetto, la principale compagnia di danza contemporanea italiana divenuta nel 2022 primo Centro Coreografico Nazionale istituito per riconoscimento del Ministero della Cultura, con un progetto a firma di Diego Tortelli, già danzatore di alcune delle più importanti compagnie internazionali e dal 2018 coreografo residente della compagnia.

Presentata in tandem nella stessa serata con altri due short format, Yes, Yes… è una creazione che in pochi minuti cerca di catturare l’atmosfera della “Factory” creata da Andy Warhol nel 1962. Un luogo dove non solo si viveva una forte libertà sessuale e progressione di pensiero, ma anche un luogo di incontro di artisti, di innovazione, di sviluppo della cultura pop. Proprio quella cultura che definisce oggi il termine “cool” “edgy”.
La musica dello spettacolo è stata scritta dagli artisti Dean and Britta per il film “Most Beautiful” di Andy Warhol.
Si cambia registro, poi, partendo dal verso “sta la Madre dolorosa presso il legno lacrimosa mentre pende il Figlio” di Jacopone da Todi nel canto liturgico Stabat Mater, composizione che ha ispirato il progetto del coreografo Nicolò Abbattista e del dramaturg lancianese Christian Consalvo per la compagnia Lost Movement. Un verso straziante per la forte crudezza, ricco di suggestioni e parole evocative, che al suo interno racchiude il senso di perdita e di dignità di tutta la preghiera.

Singolare e significativa è la scelta del verbo iniziale quello che apre il lungo martirio di questa donna: “Sta”. Ed è proprio sul concetto di “stare” che si concentra il processo di ricerca. Una stasi che lentamente crepa il corpo e l’anima, mentre si cerca di resistere al collasso, a questo vuoto dilagante che invade e trascina sempre più giù.
La coreografia allo stesso tempo è anche un dialogo continuo con lo spettatore: di chi è la colpa? Chi è stato a relegarmi a questo dolore? Perché io e non voi? Come sopravviverò?
La musica composta ed eseguita live da Filippo Ripamonti riscrive lo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi mantenendo solo una eco del classicismo originale per guidare la danzatrice in scena con suoni stridenti e beat ossessivi.

A teatro, sarà poi la volta del gradito ritorno al Flic di Sanpapié, compagnia di danza milanese guidata dalla coreografa Lara Guidetti che al festival propone un duo che racconta la storia d’amore per eccellenza: quella tra due amanti divisi dal destino che lottano per stare insieme.
Presentato in tandem nella stessa serata con altri due short format, L’Amorevx trae lontana ispirazione da una coppia di innamorati resa immortale dalla letteratura: Renzo e Lucia.
Due ragazzi qualunque, immersi nelle paure e frustrazioni tipiche di quell’età che sta tra l’adolescenza e l’età adulta; due ragazzi che conducono una vita semplice, lontani da ciò che solitamente chiamiamo eroe. Ma ne vivono le stesse sfide, combattendo per ciò in cui credono e sono pronti a soffrire, per questo. Rimane una domanda: quanto siamo disposti, noi, a combattere per ciò che amiamo?

La serata conclusiva del Flic si chiuderà con Sleeping Beauty – Work Bitch! del giovane collettivo napoletano Cornelia. È un manifesto politico contro la critica sterile mossa alle nuove generazioni dai media e dalle generazioni precedenti. Presentato in tandem nella stessa serata con altre due creazioni, il lavoro trae spunto dalla favola de La Bella Addormentata per un’analisi emotiva di cinque personalità contemporanee, adolescenti, gender free, collocabili nell’era della Generazione Z. Queste figure classicheggianti dialogano con un’entità digitale che stabilisce regole tecniche e morali, esasperando la sensazione innata di appartenenza ad una gioventù inutile e generando di conseguenza nelle cinque figure esaurimento emotivo, depersonalizzazione e un atteggiamento spesso improntato al cinismo.
Gli spettacoli Yes, Yes… e With Love LAB saranno riproposti domenica 17 novembre, dalle ore 15.30, nella Casa Antoniano.
«Il Flic di Lanciano, nei circuiti artistici, è conosciuto in tutta Italia e siamo riusciti a conquistare un pubblico affezionato che proviene non solo dal nostro territorio ma da tutta la regione – conclude Antonella Scampoli -. Speriamo davvero di riuscire a continuare a percorrere questa strada. Un grazie di cuore a tutti coloro che ci sostengono».