ORTONA- Il comune è ancora senza un piano antenne. Una lacuna, che potrebbe essere pagata a caro prezzo. Ed è per questo che il Comitato salvaguardia ambiente e sviluppo delle riserve naturali sollecita l’amministrazione a redigere il documento che disciplina l’installazione delle antenne sul territorio.
Il comitato, composto da Rosalia Tucci, Andrea Mangi, Davide Menga, Carlo Tortella, Pasquale Cacciacarne, ha avviato la sua battaglia sulla scorta del proliferare sul territorio di impianti di stazione radio base per telefonia mobile 5g.
Un’attività di sensibilizzazione della popolazione sul problema che è diventato ancora più urgente alla luce dell’installazione di due antenne in due riserve regionali quella dei Ripari di Giobbe e di Punta dell’Acquabella.
Il comitato, riguardo a quest’ultima antenna, ne aveva richiesto la dislocazione attraverso una raccolta firme fatta pervenire al Consiglio comunale proprio per cercare un interazione con le istituzioni.
Confronto che però non c’è mai stato
Lo scorso 19 dicembre i limiti elettromagnetici sono stati innalzati da 6 a 15 V/m per quanto attiene all’intensità del campo elettrico e alla luce di ciò i piani antenne andrebbero adeguati entro 120 giorni.
“Il comune però un piano antenne non ce l’ha – spiega Rosalia Tucci – e l‘assenza di un regolamento non tutela la popolazione, il comune si ritrova infatti a subire l’innalzamento dei parametri. Con un regolamento a disposizione si potrebbe pensare di dislocare le antenne in terreni in cui non ci sono abitazioni e si potrebbe svolgere una maggiore azione di monitoraggio e controllo”.
Il comitato tiene inoltre a ribadire un concetto già espresso in diverse occasioni ovvero: “Riempire di antenne porzioni di territorio ad alto valore paesaggistico non aiuta l’economia del territorio, bensì li deturpa e li deprezza”.
- Daniela Cesarii