ORTONA- Compie 10 anni lo Sportello Antiviolenza con sede all’ospedale ”G. Bernabeo”.
Un appuntamento celebrato questa mattina dall’associazione di promozione sociale “Donn.é” con un punto informativo aperto per tutta la mattina all’ingresso dell’ospedale. Alla presenza del responsabile della direzione medica Fernando Di Vito e della presidentessa Michela Leone in compagnia di alcune socie.
Un invito per un caffè. E’ stato l’occasione per ricordare a operatori sanitari e cittadini quanto sia importante l’attività dello Sportello Antiviolenza svolta in questi dieci anni. Un tempo durante il quale tante donne vittime di violenze sono state accolte, guidate, accompagnate nel percorso, sicuramente faticoso, di allontanamento da uomini maltrattanti.
Ad aiutare la donna, ci spiegano, è uno staff composto da sei professioniste (avvocati penalisti, psicologi, assistenti sociali…) tutte con una formazione specifica inerente la violenza di genere.
«Le donne devono mettere in campo una grande determinazione – sottolinea Michela Leone – ma possono contare sul nostro supporto e soprattutto su professioniste qualificate che le affiancano in tutto il percorso. Assistiamo una media di 45 donne l’anno provenienti da tutto il comprensorio e oltre, e in alcuni casi anche da fuori Regione. Chiedere aiuto ad un centro che non è situato nel luogo in cui si abita è più semplice. In molte hanno paure di essere viste e giudicate. I primi anni ci sono stati meno accessi poi con il tempo il numero di interventi è cresciuto. Per loro rappresentiamo un rifugio, il luogo nel quale possano finalmente sentirsi un po’ al sicuro».
Le donne, spiega Michela, in alcuni casi vengono direttamente allo sportello dell’ospedale essendo controllate durante tutta la giornata. Andare in ospedale offre, infatti, una scusa migliore, come quella ad esempio di dover fare delle analisi, con cui sottrarsi al partner.
In altri casi l’accesso arriva direttamente dal pronto soccorso dove la donna si è recata. In casi particolari sono le stesse professioniste che si recano in pronto soccorso per la prima accoglienza. In altri ad indirizzare la donna sono i Carabinieri con cui le professioniste di Donn’è fanno rete.
«Questo è un lavoro fatto di collaborazione con le forze dell’ordine e operatori sanitari- aggiunge la presidentessa- Solo stringendo le maglie di questa rete si ottiene il risultato sperato».
Il periodo del Covid , con gli ospedali blindati, e l’obbligatorietà di condividere h24 gli spazi è stato un momento terribile che ha segnato un picco di episodi che il centro ha arginato con un protocollo a distanza, ma ora che si è tornati in presenza il percorso per le donne è più facilitato. Lo sportello si trova al 4° piano, ed è attivo il lunedì e il giovedì dalla 9.00 alle 12.00, la sede centrale è invece al numero 3 di corso Vittorio Emanuele. Qui si riceve il martedì e il venerdì dalle 9.00 alle 12.00, mercoledì dalle 16.00 alle 18.00.
Si può telefonare allo 085/2198231 oppure al 351.5118474, o scrivere una mail [email protected]. a disposizione c’è anche il numero antiviolenza e stalking 1522. Chiedere aiuto ai centri è del tutto gratuito e tutto è fatto nel rispetto della privacy.
La donna maltrattata non è più sola e non ha più il destino segnato, può riprendere in mano la sua vita basta fare una telefonata o recarsi in un centro dove sarà aiutata e soprattutto ascoltata. Un primo passo che segna l’inizio di una nuova e meritata vita.
- Daniela Cesarii