Un post contro l’abbattimento dell’orso trentino ha scatenato i peggiori commenti. Centinai di utenti che rinfacciano agli abruzzesi gli aiuti portati in Abruzzo nella tragedia del terremoto dell’Aquila.
In Abruzzo la gestione degli orsi segue da sempre altri criteri. In Abruzzo quando è morto Juan Carrito, l’orso marsicano più famoso d’Italia, in conseguenza a un incidente stradale lo scorso 23 gennaio in Abruzzo, la sua scomparsa accese il dibattito sulla tutela della fauna e sul ruolo delle istituzioni.
Quello che è accaduto in Trentino è gravissimo, la morte del 26enne Andrea Papi, attaccato da un orsa che aveva tre cuccioli con se, una tragedia immane.
Il dibattito è in atto da giorni. Abbattere o non abbattere l’orsa che nel frattempo è stata rinchiusa staccandola dai suoi cuccioli non naocra del tutto svezzati. Gli animalisti sono insorti, i vertici della politica trentina sono certi che l’animale, JJ4, sia un soggetto “problematico” e per questo vada abbattuto.
Dopo la sospensione da parte del Tar di Trento, che ha bloccato l’ordinanza di abbattimento dell’orsa Jj4 firmata lo scorso 8 aprile dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti e il secco no da parte dell’ordine dei Veterinari che ha scritto testualmente: “L’orso è una specie protetta tutelata con legge dallo Stato” ROMA – No all‘eutanasia. Con un comunicato ufficiale l’Ordine dei Veterinari della provincia di Trento ha espresso il proprio parere su quanto emerso dalla conferenza stampa del presidente Maurizio Fugatti relativa alle sorti dell‘orsa Jj4., ora è la volta della vergogna sui social.
Gli abruzzesi scrivono di boigottare il turismo in Trentino, battuta di certo infelice, ma alcuni utenti trentini ci vanno giù molto pesantemente.
Sul gruppo Wild Gran Sasso lago di Campotosto e Monti della Laga sono apparsi questi commenti.

“la prossima volta vi lasceremo morire sotto le case. Vi abbiamo salvato il CXXO gratis…ignoranti, ipocriti….”
Un bestiario con tutte le carte in regola e centinaio di altre heaters che sotto sghignazzano su certe frasi che davvero fanno rabbrividire.
In Abruzzo nel 2009 sono morte 309 persone, la maggior parte erano studenti fuori sede. Famiglie disintegrate dalla forza della natura. Una forza che ogni abruzzese conosce bene e che rispetta.
Le madri abruzzesi hanno in cuor loro pianto insieme alla madre di Andrea, una donna forte che ha subito chiarito che la morte del figlio non deve essere strumentalizzata, conscia che nessuno potrà ridargli mai il figlio.
Ai trentini per bene che ci hanno aiutati gli abruzzesi saranno sempre grati, sappiamo bene cosa è la riconoscenza.
A chi invece scrive certe frasi, a chi sorride, a chi ci augura nuove catastrofi possiamo dire solo una parola : VERGONA!
- Clara Labrozzi