Domenica 26 febbraio Avezzano dà il via all’operazione “disinnesco” dell’ordigno bellico della seconda guerra mondiale trovato nei giorni scorsi durante gli scavi di un’abitazione in centro.
È quanto deciso in una riunione presso la Prefettura dall’Aquila, alla presenza del capo della Protezione civile abruzzese Mauro Casinghini, del vice prefetto dell’Aquila Mariacristina Di Stefano, del sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio e del colonnello Maximilian Pescatore del VI Reggimento Genio Pionieri di Roma, incaricato di condurre le operazioni di disinnesco e brillamento.
Mezza città dovrà essere evacuata per consentire la rimozione della bomba, che sarà successivamente trasportata in una zona sicura per procedere al brillamento. Il Comune di Avezzano stima che dovranno essere allontanate 20mila persone di cui circa 1300 fragili, tra ultraottantenni e persone in assistenza domiciliare. Nel raggio di evacuazione, infatti, sorgono anche una clinica privata e una casa di riposo.
L’agenzia di stampa Ansa riporta alcuni numeri: la bomba pesa circa 500 kg (1000 lb) e ha un raggio di azione di 1500 metri.
Attualmente il sito è sorvegliato 24 ore su 24 e l’ordigno è stato messo in sicurezza dagli artificieri.
Per domani, 16 febbraio, è stato convocato un nuovo tavolo operativo per definire le varie fasi del piano di intervento. Parteciperà anche un ingegnere strutturista, che, sulla base della relazione tecnica fornita dagli artificieri del Nucleo del IV Reggimento Genio Pionieri di Roma, avrà il compito di valutare eventuali rischi sugli edifici e immobili presenti nell’area interessata dalle operazioni.
Il Comune di Avezzano si sta occupando, in queste ore, di redigere un vademecum con tutte le indicazioni utili da distribuire alla cittadinanza.
Beatrice Tomassi