ORTONA – Nel pomeriggio di oggi nella basilica concattedrale di san Tommaso apostolo c’è stato l’addio ai due fratelli Roberto e Antonio Tatasciore.
Un caso quello dell’omicidio suicidio che ha lasciato sgomenta la città, ma per cui il parroco, don Roberto Geroldi, ha chiesto rispetto e silenzio confidando nella misericordia di Dio. Una chiesa piena di quanti hanno conosciuto e voluto bene ai due fratelli Tatasciore, riconosciuti da tutti come due bravissime persone. Una cerimonia molto intensa e intima, ricca di riflessione.
«L’epilogo dell’esistenza di Roberto e Antonio ci ha lasciato senza parole e quando non sappiamo cosa dire sarebbe bene stare zitti – ha detto don Roberto Geroldi nell’omelia – occorre avere rispetto per le scelte anche quando non corrispondono al nostro modo di pensare. Bisogna astenersi dal giudizio umano e adottare il punto di vista di Dio praticando l’esercizio della compassione».
Roberto Tatasciore, 70 anni, ha ucciso nel pomeriggio di domenica 29 gennaio, nel loro appartamento a piano terra in via Tripoli, il fratello Antonio, 75 anni, affetto da una grave infermità e bisognoso costantemente di cure, strangolandolo e poi si è suicidato impiccandosi ad un sostegno del letto per disabili. A fare la tragica scoperta è stato il terzo fratello, il maggiore, Tommaso, che era andato a trovarli come spesso faceva.
Un biglietto, ritrovato in cucina, ha poi spiegato i motivi del gesto. E’ emerso nello scritto la sensazione da parte di Roberto di non riuscire a reggere più il peso della responsabilità nell’assistenza al fratello.
A giorni poi Antonio sarebbe stato ricoverato in una struttura di degenza e il fratello minore non sopportava l’idea di separarsene. Alla sentita cerimonia hanno preso parte anche il sindaco Leo Castiglione e il consigliere comunale di maggioranza Riccardo Di Deo.
Daniela Cesarii