La Procura della Repubblica di Lanciano ha chiesto il rinvio a giudizio per otto persone nell’ambito di un’inchiesta su presunte irregolarità nella concessione della cittadinanza italiana iure sanguinis in alcuni comuni della Val di Sangro.
L’udienza preliminare è fissata per oggi lunedì 16 febbraio 2026.Tra gli indagati figurano i sindaci di Montebello sul Sangro e Borrello, Nicola Di Fabrizio e Armando Di Luca, chiamati a rispondere, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere, corruzione e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e certificazioni amministrative.
Coinvolti anche funzionari comunali e soggetti privati ritenuti promotori e intermediari del presunto sistema.

Secondo l’accusa, tra luglio 2023 e novembre 2024 sarebbe stato organizzato un meccanismo finalizzato al rilascio di residenze fittizie a cittadini sudamericani, in particolare argentini e brasiliani, al fine di agevolare l’ottenimento della cittadinanza italiana.
Le residenze sarebbero state registrate in immobili disabitati, strutture ricettive o abitazioni non effettivamente occupate dai richiedenti.
Un ruolo centrale nell’indagine viene attribuito a Luciano Nicola Giampaolo, dipendente dell’ufficio anagrafe, che operava per entrambi i comuni. La Procura contesta che l’impiegato avrebbe favorito la regolarizzazione delle pratiche in cambio di diverse utilità, tra cui somme di denaro e altri benefici.
Le indagini individuano due distinti canali organizzativi. Il primo, riferito a cittadini argentini, farebbe capo ad Adrian Mario Luciano e Marcela Elena Clavaschino; il secondo, relativo a cittadini brasiliani, sarebbe riconducibile a Mauro Paolini e ai fratelli Felipe Leonardo Carrer Cruz e Marco Carrer Cruz.
Il compenso richiesto per ciascuna pratica sarebbe stato compreso tra i 2.500 e i 5.000 euro.Per quanto riguarda gli amministratori locali, al sindaco di Montebello sul Sangro viene contestato di aver agevolato il sistema in cambio di utilità, mentre al sindaco di Borrello viene attribuito anche l’ottenimento di un presunto pacchetto di voti in occasione delle elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno 2024, attraverso l’iscrizione anagrafica di cittadini non residenti di fatto.
Una volta ottenuta la cittadinanza, i nuovi cittadini italiani sarebbero stati rapidamente iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE), determinando la loro cancellazione dall’anagrafe della popolazione residente e riducendo l’impatto numerico sui piccoli comuni coinvolti.
Complessivamente, secondo gli inquirenti, sarebbero oltre 280 le persone registrate in modo fittizio.Il fascicolo dell’inchiesta si basa su informative dei carabinieri della compagnia di Atessa, depositate tra agosto e novembre 2024, e comprende intercettazioni telefoniche e documentazione amministrativa per un totale di oltre 10.000 pagine.
Sul piano politico, è intervenuta anche l’opposizione consiliare di Borrello. I consiglieri di minoranza Carmine Evangelista e Gerardo Petrella hanno diffuso una nota nella quale chiedono al sindaco Armando Di Luca di dimettersi o, in alternativa, di affidare temporaneamente e fino alla conclusione del procedimento giudiziario la guida dell’amministrazione comunale al vice sindaco Vincenzo Di Benedetto e all’assessore Felice Casciato, indicati come estranei alla vicenda.
Le difese degli imputati avranno modo di esporre le proprie posizioni e di valutare eventuali riti alternativi nel corso dell’udienza preliminare di febbraio.




