Lanciano piange la scomparsa dell’avvocato Gerardo Brasile, venuto a mancare all’età di 95 anni presso l’Ospedale di Lanciano. Con lui se ne va una figura di assoluto rilievo per la città, una vera colonna del foro lancianese, simbolo di un’epoca in cui l’avvocatura era vissuta come missione e servizio alla collettività.

Professionista stimato e rispettato, Brasile è stato per decenni un punto di riferimento per il mondo forense locale. Nel corso della sua lunga attività ha formato tanti giovani avvocati, accompagnandoli nei primi passi della professione con rigore, disponibilità e senso delle istituzioni. Per molti di loro è stato un maestro nel significato più alto del termine, capace di trasmettere non solo competenze giuridiche, ma anche valori umani e professionali.
Il suo modo di esercitare l’avvocatura era improntato al rispetto, alla misura e all’eleganza morale.
In aula come nella vita privata incarnava la figura dell’avvocato gentiluomo, fermo nelle convinzioni ma sempre corretto nei toni, esempio di uno stile oggi sempre più raro.
Accanto all’attività forense, l’avvocato Brasile ha dedicato parte significativa della sua vita all’impegno sociale e civile. Negli anni Ottanta ha rivestito più volte il ruolo di Mastrogiurato, interpretando l’incarico con profondo senso delle istituzioni e contribuendo a custodire e valorizzare una delle tradizioni più identitarie della città.

La sua scomparsa lascia un vuoto profondo, non solo nel foro lancianese ma nella comunità tutta. Con Gerardo Brasile se ne va un testimone di un’altra epoca, fatta di rispetto, sobrietà e responsabilità, valori che continuano a vivere nel ricordo di quanti lo hanno conosciuto e stimato.
Alla moglie Giovanna, ai familiari e a tutti coloro che gli hanno voluto bene va il cordoglio sincero di un’intera città, che oggi rende omaggio a un uomo che ha saputo rappresentare con dignità e coerenza il senso più autentico della professione forense e del vivere civile.








