Torna sulla vicenda dei farmaci “mancanti” all’ospedale di Lanciano il Direttore generale della Asl Mauro Palmieri che così chiarisce: “Nessuno ha mentito sul caso sollevato, nessuno lo ha asserito rispetto alle parole della paziente sul post di Facebook preso in esame dal Consigliere Di Marco.
E non ha mentito neppure la Asl, ci mancherebbe: trasparenza e chiarezza sono principi cardine e irrinunciabili per un’azienda pubblica.
La ricostruzione esatta dei fatti è stata possibile solo nel momento in cui è stato reso noto il nome della paziente, ieri in Consiglio regionale. Dalla farmacia è stato comunicato quanto segue: “La paziente si e’ recata in farmacia il giorno 23/10 come da lei indicato. Abbiamo provveduto a reperire il farmaco presso la farmacia di Chieti che ci e’ stato inviato il giorno successivo, il 24 ottobre.
Se fosse stata ravvisata la necessità di massima urgenza, sarebbe stato attivato un trasporto immediato da Chieti il giorno stesso.
Il giorno successivo il farmaco era già disponibile in farmacia; tuttavia non abbiamo ritenuto necessario segnalare l’urgenza del ritiro poiché sapevamo che la paziente era coperta dalla terapia come da lei riferito in precedenza e che sarebbe ritornata a breve.
La signora è infatti ritornata il martedì e, al momento della consegna del farmaco le è stata chiesta ulteriormente conferma della copertura terapeutica, cosa che la stessa ha ribadito.
LL’urgenza della consegna del farmaco è stata invece rilevata per un’altra paziente che assume analogo trattamento e che è stata contattata immediatamente all’arrivo“.
A questo caso ci si riferiva nella prima risposta a proposito della chiamata fatta alla paziente, perché in assenza di riferimenti anagrafici rispetto alla vicenda denunciata dal Consigliere non era stato possibile effettuare una ricostruzione precisa dei fatti.

Questa la verità, che non attribuisce menzogne a nessuno ma racconta in tutta evidenza che la nostra Asl non ha negato nulla né ha pregiudicato la continuità terapeutica per nessuno.
E se capita che una specialità non è disponibile in un dato momento nella farmacia di un presidio e dev’essere prelevato in un’altra, non vuol dire che manca, che non è stato acquistato e che viene messa a rischio la salute delle persone.
Anche perché la Farmacia è un servizio unico nel territorio aziendale, e trasferimenti da Chieti ad altre sedi sono abituali, e non configurano certo un danno.
Non viene messa a rischio la cura mai, vale per tutti, a maggior ragione per i malati oncologici, come sanno in particolare quelli seguiti nelle nostre strutture con percorsi dedicati che li prendono in carico dalla diagnosi fino ai trattamenti successivi.
Alla luce dell’impegno profuso ogni giorno dai nostri professionisti, farmacisti compresi, e dalla stessa Direzione aziendale per garantire cure adeguate e le migliori possibili ai nostri cittadini, fa davvero male sentire descritta la nostra Asl come inefficace e inefficiente, che va bacchettata e vigilata.
Non ce n’è davvero bisogno, perché la tutela della salute pubblica è la finalità di ogni nostra azione. È il nostro lavoro e facciamo di tutto per onorarlo”.







