Nell’ambito del ciclo di conversazioni dell’anno accademico 2025/2026 dell’Università ortonese della terza età, il 30 ottobre, alle ore 16 nell’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Nautico lo storico Sandro Galantini illustrerà gli insediamenti slavi e albanesi in vari luoghi della provincia di Teramo e nel territorio ortonese tra ‘400 e ‘500.
Da Giulianova a Teramo, da Atri a Villa Bozza di Montefino, da Villa Caldari a Rogatti gli albanesi e gli slavi dettero vita a comunità allogene più o meno folte, impiegate nell’agricoltura e spesso in conflitto con le popolazioni vicine.
Tracce di queste presenze si ritrovano ancora oggi nei culti di santi orientali, come S. Biagio e S. Nicola, in alcuni toponimi ed anche in cognomi locali, quali Di Blasio, Occhiocupo, Dragani, Sammaciccia, Iurisci, Basti, Stanisci ed altri ancora.
Sandro Galantini (Senigallia, 21 giugno 1964), storico, giornalista e saggista, è autore di circa cento tra volumi e saggi riguardanti problematiche giuridiche, la letteratura meridionale, la etnopoetica e soprattutto questioni storiche abruzzesi dell’età moderna e contemporanea.

Socio ordinario della Deputazione di Storia Patria negli Abruzzi, membro dell’Istituto Abruzzese di Ricerche Storiche e Socio Corrispondente dell’Istituto di Studi Abruzzesi di Pescara, Galantini ha conseguito per la saggistica storica numerosi premi e riconoscimenti tra i quali il “Filomena Carrara” nel 1996 nel 2004 il Premio Internazionale “Sciacca” ed il Diploma di merito della Fondazione Mauriziana e quindi nel 2006 il Premio speciale nazionale Lago “Gerundo”.
Le sue ricerche, alcune delle quali richiamate nel Dizionario Biografico della Treccani e segnalate nelle riviste scientifiche nazionali, da anni sollecitano attenzione da parte degli ambienti scientifici stranieri e da prestigiose università come Yale, la Columbia di New York, Princeton ed Harvard.
Iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1994 e già direttore responsabile del quadrimestrale di letteratura “Lìnfera” di Roma, ha ottenuto per l’attività giornalistica numerosi riconoscimenti: dal premio giornalistico nazionale “G. Polidoro” per la sezione carta stampata nel 2003.
Per benemerenze culturali e chiara fama è stato insignito dei titoli di Cavaliere e di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.






