Ieri, 6 ottobre, a L’Aquila è stato intitolato a San Francesco d’Assisi l’Istituto penale per i minorenni dell’Aquila, una struttura recentemente rinnovata e restituita alla città dopo anni di interventi post-sisma. Alla cerimonia, celebrata in occasione dell’ottavo centenario della morte del patrono d’Italia, ha preso parte il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari,
“È un simbolo, ma anche un significato valoriale profondo – ha detto – del senso del dovere e della possibile rinascita di chi si ritroverà qui come detenuto”. Per Ostellari “il rispetto delle regole e i concetti di dovere vanno ribaditi, in un periodo segnato dalla devianza giovanile”.
Il sottosegretario ha poi richiamato la responsabilità condivisa tra famiglie e istituzioni: “I giovani – ha affermato – vanno accompagnati con un impegno maggiore e condiviso da parte di tutti, genitori compresi. Servono spazi di aggregazione autentica, che li allontanino dalla strada e dall’abuso dei social: il cellulare deve tornare a essere uno strumento, non un rifugio”.

Ostellari ha aggiunto che “la società in cui viviamo è troppo concentrata sui diritti. Credo che sia importante ritornare ai concetti del dovere, dell’impegno, del sacrificio, della necessità di lavorare tutti insieme verso un futuro migliore”.
Alla cerimonia hanno partecipato anche Davide Rondoni, poeta e presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni dell’ottavo centenario della morte di San Francesco, e Antonio Sangermano, capo del Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità, che ha aperto il dibattito prima dello svelamento della targa.
L’Istituto, danneggiato dal sisma del 2009, aveva in passato ospitato parte delle attività dell’Università. Con la conclusione degli interventi di ristrutturazione tornano pienamente operativi gli spazi destinati alla funzione detentiva, al Centro di prima accoglienza e alle attività di assistenza e riabilitazione dei giovani ospiti.