Mercoledì scorso la Sala della Pace attigua alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Ortona, ha ospitato la presentazione dell’ultimo libro della storica e ricercatrice Paola Pasquini, dal titolo “La Pergamena del 5 luglio 1479. Alle origini dell’indulgenza del Perdono”, pubblicato come undicesimo quaderno dell’Opera della Basilica di San Tommaso Apostolo.
Dopo l’introduzione della presidente dell’Opera, Franca Nestore, sono intervenute le istituzioni religiose presenti come l’arcivescovo di Lanciano-Ortona, monsignor Emidio Cipollone, e civili quali il sindaco di Ortona, Angelo Di Nardo.
In videocollegamento hanno offerto il loro contributo anche l’assessore comunale dell’Aquila, Ersilia Lancia, il professor Benedict Buono dell’Università di Santiago de Compostela e l’arcivescovo metropolita dell’Aquila, monsignor Antonio D’Angelo.

La pergamena del 5 luglio 1479 (restaurata nel 2018) è un documenta di grande importanza storica e paleografica non solo per la Perdonanza ortonese: il papa Sisto IV con la Bolla Pastoris Aeterni, scritta appunto su pergamena e conservata nella biblioteca diocesana, non solo rinnovò l’indulgenza, che peraltro era già stata concessa in perpetuo, ma autorizzò il trasferimento del giorno per lucrarla, dal 6 settembre, anniversario della traslazione delle reliquie dell’Apostolo, alla prima domenica di maggio.
In tal modo veniva incontro al desiderio degli ortonesi, secondo i quali, i forestieri a maggio avrebbero più facilmente potuto raggiungere la città, pregare sulla tomba dell’Apostolo e ricevere l’indulgenza. Secondo alcuni storiografi locali, la richiesta degli ortonesi sarebbe stata motivata dalla volontà di abbinare la festa del Perdono con le fiere di maggio.
“Questa ricerca – ha sottolineato l’autrice – nasce sotto l’impulso di don Pino e dall’esigenza di decodificare il testo originario in latino: la mia trascrizione e traduzione dal latino umanistico ed ecclesiastico è stata molto difficoltosa, anche a causa della totale mancanza di punteggiatura. Nel libro il lettore trova quindi anche una sorta di sintesi, che possa guidarlo al meglio nella comprensione del documento che, altrimenti può appare complessa.

Successivamente ed a livello paleografico, ho provveduto alla trascrizione dei caratteri ed agli inevitabili approfondimenti che il testo offre non solo a livello religioso, ma anche sociale, con il riferimento all’epoca delle grandi fiere ed in particolare quella di Lanciano, ed alla richiesta dello spostamento della Perdonanza da settembre a maggio.
Altro elemento emerso dalla pergamena di Sisto IV è il riferimento alla precedente pergamena di papa Bonifacio IX andata purtroppo perduta, ma di cui ipotizzo una restituzione alla Cancelleria Pontificia da parte della delegazione ortonese recatasi a Roma. Durante le mie ricerche, mi sono imbattuta in un documento di area beneventana in cui ci sono evidenti riferimenti al testo di papa Bonifacio IX, che nel libro è messo a confronto con il documento ortonese di cui condivide parti praticamente identiche.
Ci sono inoltre agganci importanti con il santuario spagnolo di Santigo de Compostela che nell’Anno Giacobeo, offre ai fedeli l’opportunità di un’indulgenza non annuale come ad Ortona, ma solo nell’occasione in cui la data del 25 luglio (giorno in cui secondo la tradizione cristiana, avenne il martirio di San Giacomo) coincide con la domenica. La somiglianza tra le due pergamene – ha sottolineato ancora l’autrice – si ritrova anche nel cosiddetto “attacco” visto che quella del santuario galiziano inizia con le parole “regis aeterni” mentre quella ortonese con “pastoris aeterni” due genitivi che si riferiscono a Nostro Signore. Elementi questi che sembrano offrire un aggancio tra l’indulgenza di cui si gode completando il celebre Camino, con il pellegrinaggio sulla tomba di un apostolo, e quello che riguarda il nostro patrimonio religioso e culturale”.
. Simone Cortese