ORTONA- Il presidio “G. Bernabeo” aderisce al flash mob organizzato dalla reti #DigiunoGaza e Sanitari per Gaza, “Luci sulla Palestina: 100 ospedali per Gaza”. L’appuntamento è per giovedì alle ore 21 davanti all’ospedale.
In Abruzzo hanno aderito alla manifestazione, oltre alla struttura ortonese, gli ospedali Mazzini di Teramo e San Salvatore dell’Aquila. Il flashmob avrà inizio in tutta Italia, davanti a tutti gli oltre 200 ospedali, come detto alle ore 21, e si aprirà con uno stesso testo che verrà letto dal personale sanitario di ogni ospedale, in cui si affermano i motivi e lo spirito della mobilitazione. Seguirà l’accensione in simultanea in tutta Italia di luci, torce, lampade e qualunque fonte luminosa porteranno i partecipanti davanti agli ospedali per illuminare la notte di Gaza.
Ci sarà poi la commemorazione dei 1.677 operatori e operatrici sanitarie uccise a Gaza in questi due anni mentre assistevano e curavano la popolazione di Gaza” con la lettura collettiva a staffetta tra le regioni dei loro nomi.

Una manifestazione per esprimere solidarietà al popolo palestinese e condannare il genocidio in corso.
Del sacrifico del personale sanitario se ne è recentemente parlato all’incontro organizzato nell’ambito della mostra “I grant you refuge” curata dal fotografo e documentarista Paolo Patruno, organizzata dalla sezione ANPI “Dario Serafini” , dallo SPI-CGIL Chieti, dalla Consulta Giovanile in collaborazione con lo Spazio di Liberìa. Ospite Martina Paesani, operatrice sanitaria con Medici senza frontiere, che ha vissuto l’inferno di Gaza ed è pronta a ripartire.
“Si curano solo i feriti dei bombardamenti, non possiamo fornire nemmeno una pillola per l’ipertensione- ha raccontato la dottoressa- I farmaci che potrebbero curare i malati sono stipati nei tir fermi alla frontiera, per muoversi e prendere medicine bisogna avere un’autorizzazione”. Operatori e operatrici sanitarie uccisi in quanto professionisti in una terra in cui ogni azione umanitaria è criminalizzata.
Daniela Cesarii