A Ortona la potente testimonianza della dottoressa Paesani di Medici senza frontiere
Martina Paesani, operatrice sanitaria con Medici senza frontiere, ha vissuto l’inferno di Gaza ed è pronta a ripartire a dicembre. E’ stata a Gaza cinque settimane e ha condiviso con quel popolo le paure, il terrore, i rumori assordanti che solo uno sterminio possono creare.
Ha raccontato, dialogando con la Consulta giovanile, quello che ha vissuto nel corso di un incontro organizzato nell’ambito della mostra “I grant you refuge” curata dal fotografo e documentarista Paolo Patruno, organizzata dalla sezione ANPI “Dario Serafini” di Ortona, dallo SPI-CGIL Chieti, dalla Consulta Giovanile di Ortona in collaborazione con lo Spazio di Liberìa.

Presente anche il vice sindaco, Simone Ciccotelli, che ha parlato di una tematica in cui “non possono esserci colori politici e confini“, l’assessore Antonio Sorgetti e il consigliere Ilenia Buzzelli.
A Gaza non è infatti in corso un conflitto, non può definirsi conflitto uno scenario in cui non c’è un corridoio umanitario. A Gaza non ci sono diritti.
“Si curano solo i feriti dei bombardamenti, non possiamo fornire nemmeno una pillola per l’ipertensione” ha raccontato la dottoressa. I farmaci che potrebbero curare i malati sono stipati nei tir fermi alla frontiera, per muoversi e prendere medicine gli operatori sanitari devono avere un’autorizzazione.

“Una terra- precisa la dottoressa Paesani – già vittima di un embargo prima che la tragedia iniziasse. Si muore di bombe ma anche di epatite perché non c’è acqua. Chi non può camminare non avendo a disposizione una carrozzina o una stampella rimane indietro e muore. Si muore semplicemente perché non c’è cibo. Si muore per embargo di umanità. Sono consapevole che non posso cambiare la storia ma non bisogna mai diventare trasparenti gli uni e agli altri. L’unica cosa che mi consola è essere dalla parte giusta della storia”. Al termine dell’incontro gelato solidale a favore di Medici senza frontiere grazie alla collaborazione con la gelateria Scilò.
- Daniela Cesarii