ORTONA- Seconda condanna, in tre mesi, per la società Aquila S.p.A. specializzata in servizi di vigilanza e custodia. Accolto integralmente il ricorso presentato dalla Filcams Cgil di Chieti. Come si ricorderà a giugno Aquila S.p. A. ha perso la causa, promossa sempre dalla Filcams Cgil, poiché, durante una riunione, un dirigente aziendale aveva tirato calci ad un sindacalista e aver pronunciato frasi allusive e sessiste contro una sindacalista.
Questa seconda sentenza è stata, invece, emessa in riferimento alle azioni poste in essere dall’azienda in occasione dello sciopero indetto per il 25 luglio.
La società è stata ritenuta colpevole di aver palesemente violato le norme a tutela dell’azione sindacale. Nel dettaglio, il giudice ha censurato il rifiuto ingiustificato di avviare qualsiasi confronto con il sindacato per definire i servizi minimi essenziali e i criteri di assegnazione del personale; la pratica illegittima di richiedere a lavoratori e sindacato di comunicare preventivamente l’adesione allo sciopero; la mancata comunicazione tempestiva dei nominativi dei lavoratori designati ai servizi essenziali minimi; l’assegnazione di contingenti di personale eccessivi e sproporzionati, ben al di là della quota del 50% prevista per legge, includendo anche servizi non essenziali come il trasporto valori per la grande distribuzione.

“Queste condotte, nel loro complesso, hanno creato un clima di intimidazione e timore tra i lavoratori, come dimostrato platealmente dal fatto che, a causa di queste pressioni, solo un dipendente si è sentito libero di esercitare il proprio diritto – dichiara Daniela Primiterra segretaria generale Filcams Cgil Chieti – il Tribunale ha stabilito che il comportamento di Aquila S.p.A. ha oggettivamente leso gli interessi collettivi del sindacato, anche in assenza di uno specifico intento lesivo”.
Si tratta di una vittoria importantissima per tutti i lavoratori e per la libertà sindacale ha sottolineato il coordinatore della Filcams Cgil Abruzzo Molise Lucio Cipollini.
“Il Tribunale ha riconosciuto quello che denunciavamo da tempo: Aquila S.p.A. ha messo in atto un sistema di pressioni per limitare un diritto costituzionale fondamentale come lo sciopero. La condanna alla pubblicazione della sentenza è un monito chiaro a tutte le aziende che pensano di poter calpestare i diritti dei lavoratori. Ora pretendiamo l’immediato rispetto di quanto stabilito dal Giudice e che si apra finalmente un confronto serio e rispettoso a partire dalla questione delle ferie e dei riposi, altrimenti non escludiamo un nuovo sciopero”.
Sulla vicenda è intervenuto Il Partito democratico che ha espresso piena solidarietà e vicinanza ai lavoratori della società Aquila S.p.a. e al sindacato Filcams CGIL che “per la seconda volta, sono stati costretti a ricorrere al giudice del lavoro per far valere i propri diritti e intende impegnarsi, rapportandosi con le organizzazioni sindacali e le imprese del territorio, per migliorare le condizioni di lavoro e rendere esigibili i diritti dei lavoratori”.
Il Partito comunista italiano sottolinea che “ancora una volta emerge la necessità di difendere con forza i diritti dei lavoratori troppo spesso messi in discussione o calpestati. Non useremo questa vicenda per fare speculazione politica, chiediamo che si guardi alla realtà concreta delle aziende del territorio. Quante rispettano davvero i diritti dei lavoratori?”.