Due donne transgender hanno denunciato di essere state vittime di aggressioni e molestie a Pescara centro e sostengono che le segnalazioni alle forze dell’ordine non siano sufficienti a garantire protezione. I racconti raccolti descrivono episodi avvenuti in pieno giorno e in punti frequentati della città, con gravi conseguenze psicologiche per le vittime.
Secondo quanto riportato, Fabiana sarebbe stata inseguita fino a sotto casa, insultata, picchiata e presa a sputi in piazza Santa Caterina. Mia, invece, racconta di essere stata pedinata e minacciata da due parcheggiatori abusivi in stato di ebbrezza nel parcheggio del Bingo. Entrambe chiedono maggiori tutele per le persone LGBT+ che vivono e transitano nel centro cittadino.
Le testimonianze raccolte evidenziano una sensazione diffusa di insicurezza: le vittime lamentano che, oltre al trauma fisico e verbale, spesso le denunce non portano a misure preventive efficaci e che la dimensione quotidiana dell’ostilità resta sottovalutata. Il caso è stato riportato ai servizi di tutela dei diritti civili e alle associazioni locali che si occupano di diritti Lgbtqia+.

Il fenomeno non è isolato: negli ultimi mesi diverse segnalazioni e denunce per episodi di discriminazione e violenza omotransfobica sono arrivate da Pescara e dall’area abruzzese, tanto che associazioni e realtà del territorio hanno più volte chiamato alla vigilanza e a interventi più incisivi per la tutela delle vittime.
Una precedente segnalazione, sempre a Pescara, riguardava l’aggressione verbale subita da un cliente di un locale da parte di un buttafuori, denunciata dalle associazioni per i diritti civili.
Autorità e cittadini restano in attesa di risposte concrete e di misure di prevenzione che riducano il rischio di nuove aggressioni. Le vittime chiedono che i loro casi non restino solo registrati nei fascicoli di polizia, ma diventino occasione per attivare percorsi di prevenzione, ascolto e protezione sul territorio.
. Dennis Spinelli