A dirlo è il vice presidente Arturo Di Corinto: “Lo stabilimento ex Sevel è oggetto di una ristrutturazione al ribasso, certificata da tagli di produzione e personale che riportano la lancetta del numero degli addetti al 1981 data dell’inizio della propria attività, passando dai 6200 dipendenti del 2022 ai 4.400 del 2025.
In questi ultimi tre anni abbiamo assistito al lento declino dello stabilimento ex Sevel senza che nessuno provasse a intraprendere azioni concrete a tutela dell’occupazione del sito produttivo e dalle migliaia di lavoratori dell’indotto ad esso collegato, a nulla sono serviti gli appelli lanciati dai Sindacati a cui va imputato un atteggiamento troppo prudente.

Pur comprendendo la situazione di mercato sfavorevole di tutto il settore automobilistico a livello globale, dobbiamo prendere atto che sia il governo nazionale che quello regionale non hanno reagito con prontezza ed efficacia ma si sono limitati a monitorare la situazione. In particolare, il governo regionale a guida Marsilio ed il suo assessore alle attività produttive, ricerca industriale, internazionalizzazione e lavoro, Tiziana Magnacca, hanno avuto in Regione un incontro con i vertici aziendali, rilasciando dichiarazioni rassicuranti ed insussistenti sul futuro occupazionale dello stabilimento ex Sevel e del suo indotto.
Anche il Comune di Lanciano in qualità di comune capofila del territorio frentano e direttamente interessato, dovrebbe dare il suo contributo con un segnale forte e di appartenenza, convocando un consiglio comunale ad un unico punto alla presenza dei vertici regionali, in particolare del presidente Marco Marsilio e dell’assessore alle attività produttive Tiziana Magnacca”








