La Corte d’Appello civile dell’Aquila ha chiuso una vicenda giudiziaria durata oltre quindici anni, condannando il consigliere comunale Davide Caporale al pagamento di oltre 62.000 euro tra danni e spese legali in favore di Paolo Benintendi.
Entrambi siedono oggi in Consiglio comunale a Lanciano, ma in fazioni politiche opposte.La vicenda risale al 2011, quando Caporale intervenne per tentare di bloccare alcuni lavori edili eseguiti dalla società di Benintendi, sostenendo presunti rischi legati a una tubazione del gas.

Secondo i giudici, tali timori si sono rivelati infondati e l’intervento è stato considerato un uso illecito del ruolo istituzionale.Il percorso processuale è stato lungo e complesso: inizialmente Caporale era stato condannato in sede penale, poi assolto in appello, fino all’intervento della Corte di Cassazione che aveva annullato la sentenza di assoluzione rinviando la causa al giudice civile.
Con l’ultima decisione, la responsabilità civile di Caporale è stata definitivamente accertata.A rappresentare Benintendi in tutti i gradi di giudizio è stato l’avvocato Alfonso Ucci, mentre Caporale è stato difeso dapprima dall’avvocato Alessandro Troilo e successivamente dall’avvocato Giuliano Lazzari.
Con questa sentenza, che ha ormai carattere definitivo, si chiude una lunga battaglia giudiziaria che ha visto riconosciute le ragioni di Benintendi e accertata la condotta illecita di Caporale.