Scanno è un piccolo comune della Provincia de L’Aquila, incastonato tra i monti Marsicani e la Valle del Sagittario, ai confini del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. A rendere famoso questo piccolo borgo non è solo la bellezza del paesaggio, o la natura incontaminata del “polmone verde d’Abruzzo” ma anche un tipico e tradizionale costume formato da una lunga gonna a pieghe e da un giubbino (comodino), sopra cui si porta un grembiule colorato di tessuto damascato, che ne ravviva la serietà.
A rendere famoso questo vestito tipico del posto, sono stati negli anni importanti fotografi come Hilde Lotz-Bauer, Henri Cartier-Bresson, Ferdinando Scianna, Gianni Berengo Gardin, Mario Giacomelli e Renzo Tortelli. Ora questa tradizione rischia di’interrompersi perchè a Scanno solo una donna rende ancora viva e visibile questa testimonianza del patrimonio immateriale locale.

Si tratta della 94enne Margherita Ciarletta che da 76 anni, ininterrottamente, indossa con fierezza il suo abito tradizionale. Dopo la morte delle sorelle ultra novantenni, Adelia e Anna, lei è l’ultimo baluardo di questa tradizione, ed ha raccontato la sua vita ai microfoni dell’agenzia di stampa Ansa Abruzzo. Margherita indossa questo abito dal lontano 1949 e da allora non lo ha mai tolto.
“Non mi è mai venuta voglia di cambiare – ha sottolineato Margherita all’Ansa – nessuno me l’ha imposto anche se all’epoca tutte le donne lo portavano, e decisi di farlo anch’io nonostante a mio marito non piacesse”. Aggrappata alla quotidianità del suo borgo natio che non hai mai lasciato, la signora Ciarletta – è diventata un vero simbolo del paese con i turisti ed i visitatori che le cheidono una foto o di raccontare qualche aneddoto.
“Il costume è bellissimo – sottolinea Maria – prima lo portavano tutte. Se le ragazze di oggi non lo indossano, vuol dire che a loro non piace” Ed alla domanda dell’intervistatore che le chiede cosa direbbe alle nuove generazioni risponde: “Alle nuove generazioni non darei consigli, tanto non ti ascoltano”.