Da martedì 19 agosto 2025, sono iniziati i lavori di smatellamento del Bivacco “Cesare Mario Pelino”, iconico “igloo” di metallo rosso posto sulla cima del Monte Amaro (2.793 m), la vetta più elevata del massiccio della Maiella. Lo storico riparo d’emergenza, situato sulla seconda cima più elevata d’Abruzzo e dell’intero Appennino, sarà rimosso al fine di consentire il posizionamento di un nuovo bivacco.
La realizzazione della nuova struttura sarà finanziata dalla Regione Abruzzo, mediante il Fondo Unico Nazionale per il Turismo (FUNT), e dal Parco Nazionale della Maiella, con fondi per interventi finalizzati al ripristino delle infrastrutture verdi, promossi dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), nell’ambito del Piano per la Transizione Ecologica (PTE).
Come evidenziato dal Parco nel mese di luglio, in occasione dei sopralluoghi effettuati sulla vetta per procedere alle fasi finali della progettazione esecutiva e all’avvio degli interventi di riqualificazione sia del Pelino che del Rifugio “Ciro Manzini”, altra struttura che sarà oggetto di lavori di rinnovamento, migliorare la funzionalità di questi avamposti di alta quota, caratterizzati da un forte valore identitario e simbolico per tutti gli appassionati di montagna, “è lo scopo comune che ha visto L’Ente Parco ed il CAI farsi portavoce presso la Regione Abruzzo della necessità di intervenire con progetti dedicati”.
Durante le operazioni di smontaggio e nuova realizzazione del bivacco, sarà interdetta l’area dell’intervento, con un raggio di 150 metri attorno alla vetta del Monte Amaro. Per chi abbia necessità di pernottare in zona, il Parco consiglia di fare riferimento al Rifugio Manzini, situato ai piedi del Monte Amaro, a 2.522 metri di quota, in Valle Cannella. La struttura, di proprietà del Comune di Fara San Martino, non è custodita e dispone di 8 posti letto. Il tempo di percorrenza stimato, dalla vetta del Monte Amaro al Rifugio Manzini, è di circa 50 minuti. L’apertura del nuovo bivacco, a sostituzione del Pelino, sarà comunicata a mezzo stampa dal Parco.

Il Bivacco “Cesare Mario Pelino” ha alle spalle una lunga storia, che inizia, in maniera indiretta, nel lontano 1890. Il 14 luglio di quell’anno fu infatti inaugurato sulla cima del Monte Amaro, il Rifugio “Vittorio Emanuele II”. Si trattava di una struttura in pietrame secco, con una copertura in legno e lamiera, che rappresentò per decenni un punto d’appoggio, fino alla sua distruzione completa, avvenuta nel 1944 ad opera delle truppe tedesche in ritirata.
Dopo la perdita del rifugio, la vetta rimase per decenni priva di un punto di appoggio, fino a quando il CAI di Sulmona non si attivò per costruire una nuova struttura. Si scelse di realizzare un bivacco, che fu inaugurato nel luglio del 1966. Meno di 10 anni più tardi, la struttura fu distrutta da una tempesta, nella notte di Capodanno del 1974.
Il Monte Amaro perse di nuovo il suo avamposto e il CAI di Sulmona tornò a ipotizzare progetti, per assicurare la presenza di un punto di appoggio sulla vetta più alta della Maiella. Inizialmente si valutò l’idea di realizzare un rifugio in muratura, ma il peso del materiale necessario alla sua costruzione, sarebbe risultato eccessivo per un trasporto in elicottero.
Nel 1979, due soci della sezione proposero un progetto più innovativo: un bivacco con una struttura geodetica, ovvero una struttura architettonica caratterizzata da un insieme di triangoli interconnessi che creano una forma a cupola. I lavori iniziarono nel 1981 e furono portati a termine l’anno successivo. Il nuovo bivacco fu inaugurato il 18 luglio 1982 e venne intitolato a Cesare Mario Pelino, un socio del CAI di Sulmona prematuramente scomparso.