L’Abruzzo detiene un primato poco lusinghiero. Secondo l’ultimo rapporto dell’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente (AIDAA), aggiornato ad agosto 2025, la regione registra 15,6 animali abbandonati ogni 1.000 abitanti ogni anno. Un numero che colloca l’Abruzzo ai vertici della triste classifica nazionale.
Il quadro nazionale
Ogni anno in Italia vengono abbandonati oltre 130.000 animali domestici, tra cui circa 80.000 gatti e 50.000 cani.
L’estate resta il periodo più critico: da giugno ad agosto 2025 i casi hanno superato quota 15.000, portando il totale da inizio anno a 40.000 abbandoni (26.000 cani e 14.000 gatti). In media, 600 animali al giorno vengono lasciati soli, pari a uno ogni tre minuti.
Le regioni più colpite in termini assoluti sono Sicilia e Lazio, seguite da Lombardia, Puglia e Abruzzo. Tra i cani, pitbull e molossi rappresentano circa il 20% degli abbandoni.
Attualmente i canili italiani ospitano 150.000 cani, un numero che mette in crisi le strutture e rallenta le adozioni.

L’impatto in Abruzzo
In Abruzzo il fenomeno è particolarmente evidente. Oltre ai numeri, emergono storie di abbandoni lungo strade, aree rurali e spiagge. Le associazioni denunciano che molti animali vengono ritrovati legati a recinzioni o lasciati in auto sotto il sole, con rischi gravissimi per la loro sopravvivenza.
Le cause principali sono riconducibili a:
- Mancanza di responsabilità da parte dei proprietari
- Difficoltà economiche legate a spese veterinarie e alimentari
- Scarsa pianificazione delle vacanze, che porta ad abbandonare l’animale invece di trovare soluzioni alternative
In alcune province, come Teramo e L’Aquila, sono attivi programmi di sterilizzazione gratuita e campagne di sensibilizzazione nelle scuole. Questi progetti hanno l’obiettivo di ridurre il randagismo e favorire adozioni consapevoli.
La legge italiana
L’abbandono di animali è un reato penale previsto dall’articolo 727 del Codice penale. Le pene vanno da mille a diecimila euro di multa fino a un anno di reclusione.
Nonostante il quadro normativo, le associazioni denunciano una scarsa applicazione della legge.
I controlli risultano insufficienti e molti responsabili restano impuniti. Un punto cruciale riguarda il microchip: obbligatorio per i cani, ma non per i gatti. L’assenza di un’anagrafe completa rende più difficile risalire ai proprietari che scelgono di abbandonare.
Cosa serve per cambiare
Gli esperti e le associazioni animaliste indicano alcune priorità:
- Estendere l’obbligo del microchip anche ai gatti
- Rafforzare i controlli sul territorio
- Promuovere campagne di adozione mirate e trasparenti
- Sostenere economicamente le famiglie in difficoltà, per ridurre le rinunce di proprietà
- Potenziare i progetti di sterilizzazione e le collaborazioni con i Comuni
Il fenomeno dell’abbandono di animali in Abruzzo e in Italia resta grave e diffuso. I dati AIDAA 2025 confermano un trend preoccupante, con decine di migliaia di animali lasciati ogni anno senza cure né protezione.
Leggi e campagne di sensibilizzazione da sole non bastano. Serve un impegno collettivo fatto di responsabilità, controlli più rigorosi e strumenti concreti per sostenere chi sceglie di prendersi cura di un animale.
- Dennis Spinelli