L’AQUILA- E’ stato inaugurato l’istituto penale minorile (IPM), chiuso dal 2016, alla presenza, fra gli altri, dei sottosegretari alla Giustizia Andrea Ostellari e Andrea Delmastro Delle Vedove, del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio e del sindaco dell’Aquila, Paolo Biondi. Sarà intitolato a San Francesco D’Assisi.
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha affidato al capo del dipartimento per la giustizia minorile, Antonio Sangermano, che ha presenziato alla cerimonia un messaggio in cui dice:
“La riattivazione di questa struttura detentiva per soggetti minorenni e giovani adulti è stata fortemente voluta dal ministero, nel quadro di una più ampia programmazione che vedrà l’apertura di altri due istituti penali minori entro il mese di dicembre”.

L’Istituto aquilano, unico per le regioni Abruzzo e Molise, riaperto grazie ad un investimento di due milioni di euro, accoglierà all’inizio una trentina di minorenni o ultra diciottenni fino ai 25 anni di età, per poi incrementare, nella seconda e ultima fase di ristrutturazione, di altre 40 unità.
Il carcere minorile aquilano dovrà garantire attività trattamentali sempre più integrate con il territorio.
Alla popolazione detenuta, infatti, oltre alla tutela del diritto alla salute, saranno assicurati il diritto allo studio e percorsi di formazione e inclusione socio-lavorativa per favorirne e sostenerne il reinserimento sociale. L’Istituto, dopo il terremoto del 2009, aveva ceduto una parte dei propri spazi all’Università alla facoltà di Economia e commercio, e conseguentemente, come ha ricordato il presidente Marsilio, i ragazzi si erano trovati nella condizione di dover “andare fuori regione a scontare la loro pena, in istituti molto lontani dai loro territori di provenienza, con conseguenze traumatiche anche nel rapporto con le famiglie, incontrando difficoltà maggiori nel percorso di recupero e reinserimento sociale”.
Recentemente, a seguito della ristrutturazione, è stato finalmente riconsegnato in uso governativo dall’Agenzia del Demanio al ministero della Giustizia.

“Restituiamo una struttura che non è solo detentiva – ha sottolineato il sottosegretario Ostellari – ma anche una struttura di educazione, che consentirà attraverso gli spazi che sono stati ricavati, di garantire quel percorso rieducativo che è essenziale. E vorremmo che questo istituto, fosse intitolato a San Francesco D’Assisi: una figura che serve a ricordare che in questo istituto c’è sicuramente misericordia ma soprattutto c’è rigore”.
Il sottosegretario Delmastro ha ricordato che il Governo ”ha raggiunto un risultato epocale: per la prima volta è stato saturato il numero dei posti per educatore, che quotidianamente sono in trincea sull’educazione e sul trattamento”.
Il sindaco Pierluigi Biondi, in un passaggio del suo intervento, ha fatto riferimento alla “funzione essenziale” che con la riapertura dell’Ipm viene restituita alla città, “orientata non solo alla custodia, ma soprattutto alla rieducazione e al reinserimento dei giovani, con ricadute positive sul piano sociale e istituzionale”.
E oltre ai minori e ai giovani adulti, ha voluto rivolgere un “pensiero particolare alla Polizia penitenziaria, che potrà operare in ambienti più sicuri e accoglienti, all’altezza della delicatezza e dell’importanza del ruolo che svolge”.
- Daniela Cesarii