Una partita di calcio per raccontare l’accoglienza, un campo sportivo che diventa spazio d’incontro e dialogo. È accaduto a Fossacesia, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato 2025, istituita dalle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione di chi è costretto a fuggire da guerre, persecuzioni e disastri umanitari.
Al centro dell’iniziativa, promossa dalla Union Social Cooperatives, la partita tra i beneficiari del progetto SAI – Sistema di Accoglienza e Integrazione e la squadra dell’Union Fossacesia.
In campo, sorrisi, emozioni e passaggi che hanno unito mondi diversi. Sugli spalti, una comunità compatta, che ha scelto di essere presente e di sostenere il valore dell’inclusione.
Il progetto SAI di Fossacesia: accoglienza che crea opportunità
Il progetto SAI, finanziato dal Ministero dell’Interno e coordinato da ANCI, a Fossacesia garantisce accoglienza diffusa e personalizzata. La rete locale offre: 7 appartamenti per rifugiati e richiedenti asilo, 25 posti attivi, un’équipe multidisciplinare composta da educatori, mediatori culturali, insegnanti, operatrici e assistenti sociali; percorsi di autonomia su misura: formazione, lavoro, lingua italiana, salute e supporto psicologico.
Un’accoglienza concreta, fatta di presenza e ascolto, che ha già restituito dignità e speranza a numerosi beneficiari.
Le istituzioni: “Qui non ci sono stranieri, siamo tutti uguali”.
A prendere la parola durante la giornata anche il Sindaco Enrico Di Giuseppantonio e l’Assessore alle Politiche Sociali Maria Angela Galante. Entrambi hanno ribadito l’impegno della città nel costruire un modello di convivenza basato su rispetto, legalità e inclusione.
Storie di riscatto e traguardi raggiunti
La giornata ha anche voluto dare spazio ai volti e alle storie. Come quella di un giovane rifugiato che ha appena conseguito la licenza media dopo un lungo percorso di studi, o quella di chi ha raccontato con emozione il proprio viaggio dall’Africa all’Italia.
In chiusura, un momento particolarmente sentito: la lettura di una frase dello scrittore Paulo Coelho, scelta come simbolo dell’iniziativa: “Quando si avvicina uno straniero e noi lo confondiamo con un nostro fratello, poniamo fine a ogni conflitto. Questo è il momento in cui finisce la notte e comincia il giorno.”
Sport e diritti: quando l’inclusione corre sul prato verde
La Giornata Mondiale del Rifugiato a Fossacesia ha dimostrato che lo sport può essere ponte tra le culture e strumento educativo, capace di abbattere muri e pregiudizi. Un evento che ha lasciato un segno nel cuore dei partecipanti, trasformando un campo di calcio in un laboratorio di convivenza.
Integrazione, qui, non è una parola astratta, ma una partita reale, che si gioca ogni giorno con coraggio, comunità e responsabilità.
. Dennis Spinelli