Momenti di alta tensione, sabato sera, nel carcere Castrogno di Teramo. Alcuni detenuti si sarebbero rifiutati di rientrare nelle celle, facendo esplodere alcune bombolette di gas. La situazione è stata denunciata da Giuseppe Pallini, segretario provinciale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe) – “Sembra che alcuni ristretti fossero in astinenza, conseguenza anche dei numerosi sequestri di droga fatti dalla polizia penitenziaria.
Il Provveditorato penitenziario di Roma, ancora competente anche per l’Abruzzo, continua a trasferire a Teramo detenuti riottosi a cui applicare il regime penitenziario previsto dall’articolo 14 bis mentre le nostre richieste di allontanamento non trovano sblocco.

Purtroppo, ancora una volta, il grido d’allarme lanciato dal Sappe rimane inascoltato da un’amministrazione regionale sempre più distante e assente. Non a caso, buona parte dei gravi eventi critici violenti che accadono vedono protagonisti proprio detenuti assegnati da Roma.
Insomma, l’Abruzzo e le sue carceri sono diventati la discarica sociale del Lazio, è inaccettabile! Per questo auspichiamo che la riapertura a Pescara del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria avvenga in tempi rapidi”.