Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Chieti ha sequestrato beni e disponibilità finanziarie al termine delle indagini svolte nell’ambito dell’operazione “Mattatoio”.
In particolare, i finanzieri della Compagnia di Lanciano, coordinati dal Cap. Domenico Siravo, hanno condotto un’attività investigativa su delega del Sostituto Procuratore della Repubblica di Lanciano, dott.ssa Miriana Greco, finalizzata a reprimere il fenomeno della somministrazione abusiva di manodopera tramite l’utilizzo di contratti d’appalto irregolari.

In tale contesto è stato accertato e ricostruito un sofisticato sistema di frode perpetrato da un’azienda operante nel settore della macellazione e commercio di carni, che si è sistematicamente avvalsa di maestranze fornite da una cooperativa e da due società a responsabilità limitata, beneficiando di fatture rivelatesi inesistenti.
I finanzieri hanno constatato che la gestione e l’impiego del personale erano sempre in capo all’impresa committente, con retribuzioni inadeguate.
Inoltre, le società fornitrici hanno omesso sistematicamente gli adempimenti fiscali e contributivi per un importo complessivo di circa 5 milioni di euro.
Al termine dell’indagine — che ha portato all’iscrizione nel Registro degli indagati di tre soggetti (un abruzzese e due campani), per i reati di “emissione e presentazione di dichiarazione fraudolenta mediante fatture relative ad operazioni inesistenti” — è stato eseguito un sequestro preventivo, emesso dal GIP del Tribunale di Lanciano, dott. Massimo Canosa, per l’illecito profitto conseguito, consistente nell’indebita detrazione dell’IVA e nel risparmio IRES derivante dall’uso di fatture false.
Nel corso delle operazioni, le Fiamme Gialle frentane hanno requisito beni immobili, terreni, disponibilità finanziarie, quote societarie, fondi di investimento e risparmio riconducibili agli indagati, fino alla concorrenza di euro 3.359.513,09.