Si terrà stamane a Chieti l’autopsia (eseguita dall’anatomopatologo Pietro Falco) sulla salma di Martina Vichayte, la 26enne che domenica scorsa, 16 febbraio, è stata trovata senza vita nella sua auto rovesciata in un canale a San Giovanni Teatino. Di nazionalità ucraina Martina si era trasferita da piccola Chieti insiema alla madre Karolina.

Nel capoluogo teatino dopo aver conseguito la laurea in Scienze del Turismo lavorava come receptionist in hotel. Dalle ricostruzioni la ragazza, dopo una serata con gli amici, è finita con la sua Fiat 500 nel canale rimanendo prigioniera nell’abitacolo invaso dall’acqua: nessun automobilista si è accorto del fatto ed a lanciare l’allarme è stata alcune ore la madre che non l’ha vista rincasare.
La notizia della sua morte ha destato molta commozione in città: gli amici, i colleghi ed i conoscenti la ricordano come una ragazza solare, allegra, gentile e con tanta voglia di scoprire il mondo. Martina parlava fluentemente cinque lingue ed amava viaggiare.