Un devastante incendio che da giorni brucia nella zona di Los Angeles ha causato la distruzione di alcuni preziosi cimeli appartenenti allo scrittore e sceneggiatore italo-americano John Fante. L’incidente ha coinvolto una villa situata a Malibu, di proprietà della figlia Victoria, dove erano conservati oggetti personali, foto e manoscritti dello scrittore.
John Fante, nato nel 1909 a Denver, Colorado, da una famiglia originaria di Torricella Peligna, in provincia di Chieti, è stato uno degli autori più influenti della letteratura americana del Novecento. Celebre per il suo stile diretto e autentico, ha narrato con passione la vita dei migranti italiani negli Stati Uniti, spesso intrecciando temi di lotta, speranza e identità culturale. Tra le sue opere più famose spiccano il romanzo Chiedi alla polvere (Ask the Dust) e la saga di Arturo Bandini, che lo consacrarono come maestro del realismo. Fante fu anche un affermato sceneggiatore a Hollywood, contribuendo a diverse produzioni cinematografiche di rilievo.
Nonostante il triste epilogo che ha visto andare perduti questi cimeli, una parte del suo prezioso patrimonio è salva. Gli oggetti custoditi nell’archivio dell’Università della California a Los Angeles (UCLA), acquistati tempo fa, rimangono intatti. Questo archivio rappresenta una testimonianza fondamentale dell’eredità culturale di Fante, il cui legame con l’Italia e, in particolare, con l’Abruzzo, è ancora oggi celebrato nella sua città d’origine attraverso iniziative culturali e letterarie.
La perdita dei cimeli personali è un duro colpo per la famiglia Fante e per gli appassionati dello scrittore, ma il ricordo del suo contributo letterario e il fascino delle sue storie rimangono vivi, continuando a ispirare lettori e scrittori di tutto il mondo.