E’ una giornata carica di attesa e di dolore quella di oggi mercoledì 27 novembre. A Roma inizia in Cassazione il processo per la tragedia dell’hotel di Rigopiano a Farindola, che il 18 gennaio 2017 a causa di una valanga causò ventinove vittime.
E’ in corso di svolgimento l’udienza che prevede interventi delle parti in causa. Da una parte, la procura generale dell’Aquila, che ha presentato ricorso contro le condanne emesse nei due gradi di giudizio precedenti. Dall’altra, le parti civili, che continuano a battersi per una giustizia piena, e infine le difese degli imputati, le cui posizioni sono direttamente collegate ai fatti che portarono alla tragedia.
I lavori sicuramente proseguiranno anche domani con un approfondimento delle argomentazioni e la valutazione dei ricorsi presentati.
Nel maggio 2023, la Corte d’Appello di L’Aquila, aveva aumentato il numero dei condannati da cinque a otto. Le condanne riguradavano diversi soggetti tra cui l’ex sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, i dirigenti provinciali Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio, ed il tecnico comunale Giuseppe Gatto e all’allora gestore dell’hotel Rigopiano, Bruno Di Tommaso.
A questi si aggiunsero l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo, accusato di omissione di atti d’ufficio e falso, il suo vice Leonardo Bianco (per falso) e il tecnico comunale Enrico Colangeli.
Le responsabilità riconosciute dalla Corte d’Appello riguardarono principalmente la mancata gestione dei rischi e delle comunicazioni preventive, oltre alla presunta sottovalutazione delle condizioni climatiche estreme che, insieme a una serie di gravi inefficienze, portarono alla devastante valanga.