I dipendenti della Tekne di Ortona sono senza stipendio da tre mesi e dalla segreteria provinciale della Fiom Cgil arriva il grido d’allarme: “in pericolo ci sono ben 200 posti di lavoro oltre all’indotto” La Tekne Spa è un’azienda italiana con sede legale a Poggiofiorito e con sedi operative a Poggiofiorito e
Ortona oltre ad un magazzino a Guastalla (RE).
Si occupa di progettazione, produzione e allestimento di veicoli industriali, speciali e militari e di progettazione, produzione e integrazione di sistemi complessi e di apparati elettronici in ambito militare e civile. L’azienda è una delle poche che ha registrato un tasso di crescita elevato in un lasso di tempo brevissimo, è una delle poche, o forse unica azienda, che ha una visibilità con un portafoglio ordini già conosciuto fino ad almeno il 2035 e contava fino a qualche mese fa oltre 200 persone tra operai specializzati, ingegneri, progettisti e tecnici.
Le difficolta attuali si legge in una nota a firma del segretario provinciale Andrea De Lutis derivano da “una crescita esponenziale, non sostenuta da adeguate risorse finanziarie e da un’organizzazione per quanto esperta, non adatta ad una espansione nei mercati ed ad una crescita così repentina”.
Al momento il numero dei dipendenti è in calo a causa di dimissioni dovute al ritardo dell’erogazione degli stipendi che oramai è a tre mesi“
L’azienda oltre ad avere difficoltà nel pagare le lavoratrici e i lavoratori non è riuscita a onorare una parte importante degli impegni con i fornitori.
Nei mesi scorsi come la Fiom ha aperto un tavolo presso la Regione Abruzzo e ha avviato una serie di discussioni con l’assessore al ramo Tiziana Magnacca coinvolgendo la Fiom nazionale e avviando una serie di incontri con la Tekne, per monitorare costantemente la delicata situazione.
“Questa è una vertenza molto complessa, non parliamo di delocalizzazioni, mancanza di commesse o comunque dei consueti problemi che ci troviamo ad affrontare- spiega il segretario provinciale De Lutis- è una vertenza che stiamo gestendo con una modalità che non potrebbe essere diversa, un approccio diverso, per il genere di azienda e per le attività che svolge.
Abbiamo scelto con i lavoratori il percorso più difficile, soprattutto per loro”.
A seguito delle difficoltà, dal canto suo, l’azienda ha avviato una procedura volontaria chiamata “composizione negoziata”.
Questa procedura, vede la nomina da parte della camera di commercio di un soggetto esterno denominato “Esperto” che ha il compito di vigilare sull’operato aziendale di concerto con il Tribunale, dare suggerimenti e alla fine del periodo previsto, redigere una relazione che potrebbe anche decidere il futuro dell’azienda.
Il suo documento, potrebbe decretare il fallimento dell’azienda, una procedura di concordato o la continuità perché nel frattempo l’azienda, potrebbe essere riuscita a risollevare le proprie sorti.
La FIOM con le RSU, vista l’importanza della figura dell’esperto, ha tentato più e più volte di incontrare l’esperto anche per concordare un piano di recupero dei pagamenti pregressi senza successo.
La Tekne in questa fase ha chiesto anche il supporto di una nota società di fama mondiale di nome Deloitte, un’azienda multinazionale britannica di servizi di consulenza e revisione. La procedura avviata dall’azienda ha una durata di 4 mesi, in questo lasso di tempo tutti i creditori, (tranne i lavoratori), non possono intraprendere azioni di recupero dei crediti vantati.
“Questa scadenza- precisa De Lutis- è oramai prossima, fra pochi giorni sarà il momento della verità, questo termine arriverà e non ci sono molte ipotesi da fare se non la continuità o la fine dell’azienda, che se dovesse verificarsi, porterebbe dietro anche la cessazione dei posti di lavoro della Tekne e dell’indotto.
Negli ultimi incontri, sia Tekne che Deloitte ci hanno informato di trattative avviate in fase di conclusione con un grosso gruppo italiano quotato in borsa. Non possiamo che richiamare tutti gli attori in causa, Tekne, Deloitte, Esperto, Regione Abruzzo ma anche e soprattutto il Ministero della Difesa, ad una forte presa di responsabilità per spingere verso la salvezza di questi posti di lavoro, la continuità della Tekne che oramai, oltre ad essere un’azienda di interesse locale, lo è fortemente diventata anche a livello nazionale.
Lo stesso impegno lo chiediamo per un urgente e non procrastinabile erogazione degli stipendi”
.Daniela Cesarii