Negli ultimi anni il calcio lancianese ha vissuto un’interminabile fase caotica scandita da diversi atti con relativi attori protagonisti. Calcio e Lanciano fanno rima da decenni, poiché lo sport è parte integrante dell’humus culturale frentano nonché valore assoluto per generazioni di sportivi, eppure la cronaca continua a macchiarsi di situazioni, dietrofront, dichiarazioni a mezzo stampa, promesse mancate ed errori che allontanano le persone dalla piazza.
Ecco quindi che la sconfitta assume contorni ben distanti dal mero insuccesso sul campo, divenendo elemento costitutivo dentro l’insieme “fallimento” del sistema calcio.
Nel corso della dodicesima giornata del campionato di Promozione, nel match tra Montesilvano e Lanciano 1920 presso lo Speziale di Montesilvano, va in scena l’ennesima gara terminata anzitempo per mancanza di giocatori.
Gli ospiti si presentano con 10 effettivi, prendono tre gol in avvio, infine il direttore di gara sospende definitivamente la partita dopo il “ritiro” di altri 4 rossoneri dal campo, ufficiosamente ko per infortunio. Divampa la rabbia da parte della squadra attraverso le parole di capitan Ortolani che denuncia l’assenza della proprietà in ogni singolo aspetto basilare: niente gas, niente luce, zero risorse come palloni, divise, trasporti e ovviamente nulla di quanto promesso ad agosto.
Una vicenda drammaticamente esasperata dal comportamento della società, palesato ad esempio dalla questione direttore sportivo. Secondo le ultime indiscrezioni il patron Max Pincione vorrebbe riazzerare nuovamente tutto, con il direttore generale Paolo Iapaolo, eppure ci sarebbe anche Cristian Orta, assessore alla gestione parchi e verde pubblico del comune di Pescara, il quale si sarebbe presentato alla squadra nel match di Coppa Italia salvo poi sparire nel nulla. Nel marasma generale, praticamente endemico, vanno via un po’ tutti dell’addetto stampa al dimissionario Belfiore in ragione delle disastrose condizioni attuali.
Restano, si fa per dire, Valeriano Palombaro e il Direttore Sportivo in carica Falconetti, mister Carbonelli e il suo vice Quintiliani.
L’amministratore delegato ha poi rilasciato un comunicato stampa, qui di seguito i passaggi fondamentali:
“Io ho accettato l’incarico ponendo poche condizioni: che Massimiliano Pincione e Paolo Iapaolo restassero totalmente fuori dalla gestione tecnico-sportiva del progetto sportivo e che fosse garantita la provvista di denaro per pagare con regolarità giocatori, fornitori e dirigenti.
Io condivido la stessa delusione dei giocatori, in quanto all’inizio dell’estate sono stato chiamato da Mr Roberts – il finanziatore della Lanciano Calcio 1920 – per gestire un progetto sportivo che fino a questo momento era stato solamente un buco nero di investimenti. In virtù di questa presa di coscienza Mr. Roberts, insieme alla proprietà Pincione, mi hanno chiesto di svolgere il ruolo di AD per riorganizzare la Asd Lanciano Calcio 1920 ristrutturandola complessivamente, in modo da puntare alla vittoria del campionato con un progetto solido sul futuro”.
Incombono le ipotesi nefaste sul futuro della società nelle prossime settimane, la certezza è che il campionato sarà inevitabilmente, ancora una volta falsato per ragioni esterne al rettangolo verde. Perdono tutti, ne esce sconfitto il Calcio frentano e i valori fondativi dello sport quali correttezza, dedizione, serietà e responsabilità.
. Dennis Spinelli