Tempo di progetti solisti per DINÏZ (aka Marco “Diniz” Di Nardo) produttore artistico lancianese, musicista polistrumentista e membro fondatore dei Management (ex Del Dolore Post-Operatorio), band punto di riferimento della scena indie nazionale.
L’artista ha infatti intrapreso un nuovo percorso di carriera sotto il nome DINÏZ, per la creazione di tracce strumentali lo-fi beat.
Dal 15 novembre è fuori su tutte le piattaforme digitali, distribuito da MGM Distribution il suo ultimo singolo “SHAKER” che assieme ai precedenti singoli già pubblicati “Online (INTRO)” e “PLAY” comparirà nella tracklist del nuovo album dell’artista in uscita a Gennaio 2025, di cui però non è ancora stato svelato il titolo.

Con un sound strumentale che mescola beat lo-fi di soft elettronica, chitarre chill-pulp e sonorità urban new-wave, “SHAKER” si presenta come una riflessione sonora sulla frustrazione di chi si sente intrappolato in un loop temporale, bloccato in una routine che sembra non voler mai cambiare.
Il brano racconta la storia di un narratore che, insieme al suo compagno immaginario di viaggio, si ritrova intrappolato in un torpore emotivo di tristezza provinciale, quella sensazione di stagnazione che soffoca le ambizioni e le speranze.

“SHAKER” attraverso la sua melodia minimale e ipnotica, accompagna l’ascoltatore in un viaggio interiore di consapevolezza e ribellione, fino alla realizzazione fondamentale: per uscire da questo ciclo infinito di tristezza e immobilismo, è necessario dare una scossa, una spinta che spezzi il monotono ritmo delle proprie esistenze.
E così, senza voltarsi indietro, il protagonista del brano inizia a correre, senza meta, non verso qualcuno o qualcosa, bensì verso un’utopica serenità, un’idea astratta di liberta’ e pace interiore, che sembra impossibile da afferrare, ma che al tempo stesso rappresenta l’unica via di fuga dal suo torpore.
Alla fine del brano, il protagonista sembra finalmente aver trovato un equilibrio precario, ma reale. La corsa sfrenata lascia spazio a un sorriso timido, una smorfia che esprime un lampo di liberazione momentanea. Il brano diventa, in questo senso, una metafora della ricerca incessante di equilibrio e serenità in un mondo che spesso sembra ingabbiarci nei suoi ritmi e nelle sue convenzioni.
. Simone Cortese