L’Aquila, Giappone, Seoul e Premio Nobel, un legame non solo geografico che sconfina nella più nobile contaminazione artistica tra mondi e culture differenti, ma è anche un riconoscimento forte e gentile sotto la penna sapiente della nostra Lia Iovenitti.
Il Premio Nobel per la Letteratura del 2024 va a Han Kang, 53enne scrittrice sudcoreana, figlia d’arte dello scrittore Han Seung-won, decorata “per la sua intensa prosa poetica che affronta i traumi storici ed espone la fragilità della vita umana”, ed è inoltre la prima sudcoreana a ricevere suddetto onore

“Nella sua opera – si legge nella motivazione dell’Accademia reale svedese – Han Kang affronta traumi storici e insiemi invisibili di regole e, in ciascuna delle sue opere, espone la fragilità della vita umana. Ha una consapevolezza unica delle connessioni tra corpo e anima, i vivi e i morti, e nel suo stile poetico e sperimentale è diventata un’innovatrice nella prosa contemporanea”.
Come si incastrano dunque Abruzzo e Corea del Sud? Grazie al lavoro svolto da un’altra brillante scrittrice, nata a L’Aquila e traduttrice Italiana dei romanzi della Han Kang quali “L’ora di greco” e “Non dico Addio”.
La sua vicenda, raccontata a L’Abruzzese Fuori Sede, è un esempio di merito, talento e dedizione per coloro che operano nel mondo dell’arte, nonché per i nostri abilissimi scrittori, traduttori e poeti.
“A 19 anni parto per studiare giapponese a Venezia ma quando arrivo in Giappone mi accorgo che Tokyo è troppo poco abruzzese: parlo la lingua ma non capisco quello che pensano – racconta – Approdo qualche anno dopo in Corea e mi sento a casa: i coreani quando ti vedono fanno buh! Poi però una volta che ci prendi confidenza, è fatta”.
“Uno scrittore che ho tradotto (Bae Myung Hoon) mi ha invitato a casa sua e mi ha fatto la versione coreana degli arrosticini. Unico problema, il contorno di riso, e non di pane… Dieci anni in Ambasciata come traduttrice e interprete per tre ambasciatori italiani a Seoul”, scrive ancora Iovenitti.
Poi la svolta: “Mi sono dimessa dal posto fisso ministeriale e ho aperto una società di consulenze per sviluppare business italiani in Corea, nel mentre ho iniziato a tradurre libri coreani per diverse case editrici italiane, ho lavorato con Han Kang e alla fine ecco qua, è una bella soddisfazione!”.
Confronto, un Premio Nobel che ricalca i versi abruzzesi: un’occasione di crescita culturale e di interscambio reciproco, storie condivise, semplicemente la firma sul trattato (non scritto) a proposito di qualità d’Abruzzo, un’eccellenza da preservare e coltivare con orgoglio e consapevolezza.
- Dennis Spinelli