Slitta al mese di novembre la caccia selettiva ai 469 cervi che sarebbe dovuta cominciare il 14 ottobre nei territori degli Ambiti territoriali di caccia di Avezzano, Sulmona e Area Subequana, l’Aquila e Barisciano e al di fuori delle aree protette ad esse contigue.
Le associazioni attendono intanto la pronuncia del Consiglio di Stato perché annulli ufficialmente la delibera di abbattimento che data l’agosto scorso. L’assessore alla Agricoltura e vicepresidente della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente, ha spiegato che la decisione del rinvio è dovuta al fatto che gli Ambiti territoriali di caccia (Atc) devono ancora emettere gli avvisi pubblici per l’assegnazione dei capi da abbattere Ci sono inoltre da definire ancora dei regolamenti inerenti a cui i selecontrollori dovranno attenersi.
L’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente, in un comunicato stampa, ha commentato:
“Si tratta di una decisione presa dalla Regione Abruzzo in attesa della decisione del Consiglio di Stato sul ricorso delle associazioni animaliste a cui va il nostro ringraziamento e il nostro plauso e della presa di posizione contro questa decisione di migliaia di persone e personaggi, ultimo dei quali, in ordine di tempo, Franz Di Cioccio, leader della PFM. Ci auguriamo che la Regione faccia un passo indietro definitivo revocando questa revocando questa scellerata decisione”.
Dalle ATC di Sulmona invece fanno sapere che c’è un ritardo legato principalmente alla burocrazia, oltre che della struttura, specialmente c’è difficoltà a reperire accompagnatori. In questi mesi gli attivisti si sono mobilitati per impedire l’avvio degli abbattimenti, tuttavia dopo che l’ultimo ricorso al Tar abruzzese era stato respinto, le speranze erano pochissime. E’ stato preparato allora un ricorso urgente al Consiglio di Stato per riformare l’ordinanza con cui il Tar ha respinto l’istanza con cui veniva chiesta la sospensione della delibera.
Daniela cesarii