Ortona e San Vito Chietino, sono recentemente finite sotto i riflettori a causa della rilevazione di una microalga potenzialmente tossica, l’Ostreopsis ovata, nelle loro acque. L’ARTA (Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente) ha intensificato i campionamenti per monitorare il fenomeno e garantire la sicurezza dei bagnanti.
Ostreopsis ovata: Una Minaccia Invisibile
L’Ostreopsis ovata è una microalga che cresce su substrati rocciosi marini e può rappresentare un pericolo per la salute pubblica a causa delle sue potenziali tossine. Durante i controlli routinari sulle acque di balneazione, l’ARTA ha riscontrato una presenza significativa di questa alga in due tratti di mare lungo il litorale di Ortona e San Vito Chietino.
Il tratto di mare ortonese più colpito si trova a 350 metri a nord del fiume Moro, dove è stata rilevata una concentrazione di 42.600 cellule di Ostreopsis ovata per litro d’acqua. Questo valore è ben oltre il limite di sicurezza di 30.000 cellule/litro stabilito dal Ministero della Salute. A causa di questi risultati, è stata attivata la fase di emergenza prevista dal piano di sorveglianza, con la possibilità che questo tratto di mare venga interdetto alla balneazione per tutelare la salute dei bagnanti.
Allerta a San Vito Chietino
Anche a San Vito Chietino, nella zona antistante Calata Turchino, sono state riscontrate concentrazioni elevate di Ostreopsis ovata, sebbene meno critiche rispetto a Ortona. Qui, le analisi hanno evidenziato una presenza di 19.760 cellule per litro d’acqua, un valore inferiore alla soglia limite ma sufficiente per far scattare la fase di allerta.
L’ARTA sta intensificando i controlli e i campionamenti in queste aree per monitorare l’evoluzione del fenomeno e adottare tempestivamente le misure necessarie. Le autorità locali e i cittadini sono stati informati dei rischi e delle precauzioni da adottare.
Raccomandazioni per i Bagnanti
I bagnanti sono invitati a prestare attenzione alle comunicazioni ufficiali e a evitare di immergersi nelle acque delle zone segnalate, soprattutto in presenza di sintomi come irritazioni cutanee, problemi respiratori o altri disturbi dopo il contatto con l’acqua di mare.