ORTONA- Quattro focolai divampati in quattro zone diverse del territorio hanno fatto ripiombare la città nell’incubo di tre anni fa quando una serie di roghi ha devastato il patrimonio verde della città.
I focolai sono scoppiati a San Giuliano, Villa San Nicola, alla riserva dei Ripari di Giobbe e lungo la più centrale via Margherita d’Austria. Sono andate a fuoco la vegetazione e le sterpaglie a basso fusto.
A causa del vento le operazioni di spegnimento sono state rese più difficoltose e le operazioni si sono protratte fino al tardo pomeriggio.
La situazione più pericolosa è stata registrata a Villa San Nicola dove il fuoco è arrivato vicino alle case
Le abitazioni sono state fatte, infatti, sgomberare per precauzione. Sul posto i vigili del fuoco di Ortona, con le autobotti dei Vigili del Fuoco da Chieti, le autocisterne della ditta Nervegna, la protezione civile Ortona Cnab, protezione civile Lanciano.




Sul luogo dell’incendio anche il commissario Gianluca Braga. Si è alzato in volo anche il Canadair che, dopo cinque lanci, è dovuto rientrare intorno alle 17 per un avaria, ma di cui è stato richiesto un nuovo intervento. Intorno alle 19 il canadair, infatti, si è di nuovo alzato in volo per poter raggiungere i punti più impervi della contrada. I mezzi terrestri infatti hanno avuto difficoltà a raggiungere le zone ancora con focolai ancora attivi. Focolai che sono stati spenti e poi sono stati riaccesi dal vento.
I lapilli infatti spinti dalle folate hanno fatto propagare le fiamme spingendole verso villa san Tommaso. Il fuoco invece che si è acceso nella Riserva dei Ripari di Giobbe e della più centrale via Margherita d’Austria sono stati invece subito domati.
Per la giornata di oggi il centro funzionale d’Abruzzo aveva comunicato il previsto rischio incendi medio su tutte le province stilando una sorta di vademecum per evitare appunto roghi.
.Daniela Cesarii