CHIETI- Studenti, docenti personale ATA e genitori hanno manifestato davanti a quella che, fino a pochi giorni fa, doveva essere la nuova sede del liceo, ovvero uno degli edifici all’interno dell’ex Caserma Berardi. Al grido di “Non abbiamo più una sede, la Provincia non ci vede” i manifestanti hanno voluto richiamare l’attenzione di tutto il territorio affinché l’intesa raggiunta nel 2016 venga rispettata.
C’è tanta preoccupazione e non poca delusione per il futuro del “Filippo Masci”, il liceo scientifico più antico d’Abruzzo
Sembrava una collocazione talmente certa che sull’ex caserma ci sono le insegne con il nome del Masci già da diversi mesi e al suo interno ci sono le dotazioni digitali acquistate dal Liceo con i fondi PNRR per i laboratori digitali. Eppure, a poco meno di un mese dall’inizio del nuovo anno scolastico, l’assegnazione dei locali non è stata formalizzata.
Un silenzio inspiegabile da parte delle istituzioni competenti, dopo ben 8 anni di attesa della ristrutturazione dell’ex caserma, seguiti ad un Accordo di programma firmato dai soggetti interessati, dopo anni di rassicurazioni e promesse da chi doveva garantire una sede idonea ad 800 alunni intorno ai quali ruota un indotto di 3 mila persone tra addetti ai lavori, genitori.
La scuola finora ha operato su tre sedi diverse tra Chieti e Chieti Scalo. Una condizione unica nel panorama scolastico cittadino che mortifica l’impegno di alunni, genitori, dirigente, professori, personale ATA che, con dedizione, concorrono a garantire ai ragazzi una educazione scolastica efficace, funzionale e serena.
“Se la situazione resterà invariata, ricorreremo agli uffici competenti del Miur, interessando direttamente il Ministro Giuseppe Valditara anche perché rischiamo di non poter allestire i laboratori funzionali alla progettazione digitale prevista dal PNRR d’Istituto” ha detto il vice preside Francesco Centobeni.
Gerardo Liberti, rappresentante del Consiglio di istituto, ha aggiunto:
“La Provincia e il demanio si rimpallano le responsabilità. Noi andremo avanti nella protesta, siamo disposti ad incatenarci davanti all’ex caserma Berardi, per il bene dei nostri figli e delle future generazioni che sceglieranno un Liceo con 101 anni di storia, un gioiello che non merita di restare senza una sede”.