“Ad un mese dal primo consiglio comunale tutto tace a Santa Maria Imbaro. Il neosindaco – chiarisce Nicola D’Urbano, capogruppo di “Per Santa Maria Imbaro” – non dà segni di vita. Ci accontenteremo – attacca D’Urbano – se ci facesse conoscere i primi provvedimenti messi in campo, o almeno se ci rispondesse ad alcuni quesiti di natura organizzativa che ho sollevato, ma probabilmente la verità è un’altra: l’ente da amministrare non è una priorità per il sindaco e la sua giunta”.
Nicola D’Urbano, atti alla mano, contesta l’operato del primo cittadino di Santa Maria Imbaro, Maria Giulia Di Nunzio e della sua maggioranza, a partire dalla convocazione del primo consiglio comunale.
“Il primo consiglio comunale è stato convocato in difformità dello statuto – precisa il capo dell’opposizione – cioè, oltre il decimo giorno statutariamente previsto. Questo è solo uno degli aspetti immediatamente percepibili dell’approssimazione amministrativa i cui effetti negativi si riverberano in modo negativo solo sui nostri concittadini.
Hanno provato fornire una risposta ad una mia richiesta di chiarimenti e nella stessa risposta abbiamo capito che anche la trasparenza amministrativa è un optional: mi hanno infatti scritto – ha precisato Nicola D’Urbano – che ‘lo stesso è reperibile sul sito del Ministero degli Interni, Dipartimento Affari Interni e Territorio, nella sezione dedicata alla raccolta degli Statuti di tutti i comuni d’Italia’.
Un bigliettino da visita invidiabile – ironizza D’Urbano – sulla trasparenza di questo comune”.
Le carenze amministrative sono ancora più evidenti se lette nell’ottica di promozione territoriale
“Siamo nel cuore dell’estate – riflette Nicola D’Urbano – a metà luglio e questa città non ha uno straccio di cartellone estivo. Una pubblicità pessima per un comune alle porte della Costa dei Trabocchi tanto decantata e attrattiva di un turismo nuovo ed esperienziale. Un comune come Santa Maria Imbaro – continua D’Urbano – attaccato territorialmente a Fossacesia e a pochi chilometri dal capoluogo frentano di Lanciano è relegato a giocare il ruolo di ultima ruota del carro, completamente avulso da un sistema che dovrebbe garantire una integrazione completa.
Siamo uno dei comuni che rientra nel percorso dei Tratturi, abbiamo degli aspetti peculiari da valorizzare, abbiamo un territorio che offre tantissimo da mettere a disposizione del sistema turistico integrato della nostra regione. Ma – conclude – forse il bene comune e del comune non è una priorità del sindaco e della sua amministrazione”.