ORTONA- I Centri antiviolenza della Regione Abruzzo, riconosciuti e finanziati dalla Regione perché in possesso dei requisiti stabiliti dall’intesa Stato-Regioni, sono indignati.
I centri, in una nota, chiedono, infatti, che nell’ultima versione della legge regionale sulla violenza contro le donne, la legge n. 31 del 20 ottobre 2006, emendata nell’ultimo Consiglio regionale, nella seduta dello scorso 30 gennaio, sia cancellata la presenza dei comitati della Croce Rossa Italiana.
“Leggiamo, infatti, con grande sorpresa e indignazione, che è stato inserito un ente privato tra i soggetti proponenti progetti antiviolenza, con una corsia preferenziale, senza bisogno di dimostrare il possesso dei requisiti minimi richiesti dalla Conferenza Stato Regioni 22/09/2022, condizione imprescindibile per tutti- sostengono i centri nel documento.
Lo scorso 11 novembre tutti i Centri antiviolenza e Case rifugio d’Abruzzo hanno convocato le forze politiche, di maggioranza e opposizione, per chiedere nuovamente un serio e concreto impegno a sedersi a un tavolo con i Centri antiviolenza per concertare una nuova legge antiviolenza, come accaduto da anni in Regioni più virtuose.
In quella stessa occasione è iniziato un lavoro di condivisione che ha portato alla stesura di alcuni emendamenti che avrebbero modificato la legge 31 del 2006 e che sarebbero finalmente andati incontro ad alcune richieste dei Centri, in vista di un prosieguo dei lavori con la prossima legislatura. Ebbene, solo ora apprendiamo che gli emendamenti approvati in Consiglio Regionale nella seduta dello scorso 30 gennaio, con il parere contrario della sola opposizione, non sono gli stessi emendamenti condivisi con i Centri antiviolenza!”.
Per i centri questo è l’ennesimo tentativo di consentire a soggetti, enti o associazioni, che non sono in possesso dell’esperienza e delle pratiche che provengono dalla storia e dal percorso politico dei centri antiviolenza, di occuparsi malamente di violenza maschile sulle donne e di accedere alle relative fonti di finanziamento.
“Respingiamo con forza questo pericoloso tentativo e ribadiamo che il testo così emendato della L.R. 31/2006 non rappresenta in alcun modo il pensiero e le pratiche dei Centri antiviolenza firmatari”
La nota è firmata da Ananke Ass. Onlus – Pescara Alpha Coop. Soc. – Chieti Casa delle Donne Marsica, Be Free Coop. Soc. – Avezzano Centro Antiviolenza per le Donne, Associazione “D. Tellini” – L’Aquila, Centro antiviolenza Dafne, Dafne ETS– Lanciano La Libellula di Horizon Service Coop. Soc. – Sulmona Liberadiosa, Ass. La Diosa – Sulmona, Non sei sola- Ortona.