ORTONA- I lavori di dragaggio del bacino portuale, attesi da anni e anni, prenderanno il via a marzo. Una notizia arrivata con la firma del contratto, avvenuta nel pomeriggio di ieri a Palazzo di città, con l’Ati che si è aggiudicata i lavori di dragaggio del porto.
L’atto è avvenuto in seno all’assemblea generale del Comitato porto, presieduta da Davide Tucci, alla presenza del sindaco Leo Castiglione, del presidente della Adsp, Vincenzo Garofalo, del comandante della Capitaneria di porto, Dario Ambrosino, dei rappresentanti della Regione Abruzzo Mauro Febbo e Daniele D’Amario. Assente il presidente della Regione Marco Marsilio, trattenuto da alcuni impegni a L’Aquila, al suo posto l’esperto tecnico Enrico Dolfi.
Si tratta di un intervento dal costo di oltre 9 milioni di euro che arriva a concretizzarsi dopo vicende alterne come ha spiegato il primo cittadino: «Un iter che è stato davvero tortuoso per via di un lungo contenzioso, ma anche per i diversi passaggi tecnici e burocratici, uno tra tanti la caratterizzazione delle sabbie. Una data storica per tutta la città che deve però essere un punto di partenza per nuovi interventi».
Dal momento della firma del contratto, suggellata da un lungo applauso, la ditta dovrà avviare la verifica bellica e il piano di monitoraggio ambientale. Una volta ottenuto il riscontro dall’Arta su quest’ultimo aspetto, la ditta avrà circa 150 giorni per completare le operazioni di escavazione.
Il presidente Garofalo ha sottolineato le enormi potenzialità del bacino che «ha una bella vivacità che andava premiata con nuovi e importanti investimenti che stiamo facendo. Parimenti al dragaggio arriverà, tra le altre cose, nel 2024 anche l’intervento sulla struttura, ora all’abbandono, che sorge vicino alla sede della Capitaneria di porto. Un investimento da sei milioni di euro». Buone notizie anche per il progetto inerente il prolungamento del molo sud che a breve approderà sul tavolo del ministero per poi arrivare al progetto esecutivo.
A Stefano Cucco, legale rappresentante della Dragaggi srl (Marghera), il compito di chiarire tempi e modi dell’attività di dragaggio: «Il lavoro di escavo prenderà avvio nel mese di marzo, con la Capitaneria di porto si è già al lavoro per preparare la documentazione propedeutica al dragaggio. Ad operare sarà una draga, la motonave Gino Cucco, che è un mezzo ibrido con un escavatore di precisione adatto ai fondali marini, all’interno del quale viene riversato il materiale dragato. Obiettivo è lavorare senza essere d’intralcio agli operatori portuali e nel più breve tempo possibile».
Fortemente critico l’intervento in aula del consigliere d’opposizione, Gianluca Coletti, che nel corso dell’assemblea ha sottolineato che «solo grazie alle sollecitazioni dell’opposizione e del Comitato porto finalmente inizieranno i lavori di escavazione dei fondali».

Un intervento a nome di tutti i consiglieri comunali di minoranza in cui ha precisato anche cosa comporterà il grave ritardo.
«Da dicembre 2018, quando si è concluso il relativo contenzioso, l’amministrazione Canosa/Castiglione non ha saputo far iniziare i lavori, con gravi ripercussioni per l’economia portuale e cittadina. Solo grazie alle nostre continue sollecitazioni sin dall’estate 2022 e al monitoraggio che abbiamo avviato con il Comitato porto siamo riusciti a far sbloccare una situazione gravemente compromessa dall’inerzia dell’amministrazione comunale, incapace di andare oltre l’ordinario e la sterile propaganda elettorale. Purtroppo, rispetto alle previsioni iniziali di oltre 10 anni fa, riusciremo ad effettuare solo il 60% dei lavori previsti, con la rimozione di 300 mila mc di materiale a fronte dei 500 mila previsti nel 2012. Tutto ciò a causa dell’aumento dei costi che si è avuto in questi anni di mancato inizio dei lavori».
- Daniela Cesarii