Sono 2346 le firme raccolte da “Progetto Lanciano” per cercare di salvare i posti letto del reparto di Dialisi dell’ospedale “Renzetti” di Lanciano. “Considerata la prevista chiusura del reparto di Nefrologia e Dialisi – si legge nella nota del gruppo politico – esecondo quanto annunciato dal piano regionale di riordino degli ospedali, abbiamo consegnato copia delle 2346 firme (i cui originali sono stati depositati dall’ANED in regione) rivolte al sindaco, agli assessori, a tutti i consiglieri di maggioranza e minoranza affinché si rendano parte attiva attraverso azioni ed iniziative concrete e documentate, per scongiurare la soppressione dei posti letto del reparto di Dialisi.
Quella che si va delineando è una situazione veramente drammatica perché la decisione politica lede il diritto alla cura di soggetti estremamente fragili e rende il destino di questi pazienti assolutamente incerto. Si tratta di malati cronici, soggetti fragili e spesso in età avanzata.Rendere più complesso, distante e pericoloso l’accesso alle cure, caricando di ulteriore pena, disagio i malati, rimbalza ulteriormente le responsabilità a carico delle famiglie che, anche se lo fanno con amore, non possono continuare a prestare assistenza straordinaria ai loro cari.

Servono specifiche competenze mediche, fornite a tutt’oggi con grande professionalità, competenza e umanità dal personale ospedaliero che rappresenta[va] un punto di riferimento indispensabile per le famiglie tutte. Quello che si prospetta è un abbandono da parte delle istituzioni che non è possibile accettare così supinamente ed in silenzio da parte degli amministratori locali.
Sollecitiamo quindi con urgenza – afferma ancora “Progetto Lanciano” attraverso questa raccolta firme, l’intervento di tutti gli amministratori locali, anche attraverso i propri canali politici di partito, affinché venga chiesto alla Regione di tornare indietro in questa scellerata decisione che non rispetta i diritti fondamentali di questi malati in situazione di particolare fragilità, situazione che si è estesa come nel frattempo abbiamo appreso e che coinvolge i pazienti emodializzati a tutta la parte meridionale delle Asl Lanciano-Vasto-Chieti”.