ORTONA – Una nuova antenna in contrada Bardella. A darne notizia è Rosalia Tucci, membro del Comitato spontaneo no antenne. Una notizia che ha il sapore di una beffa perché arriva mentre l’amministrazione comunale sta redigendo il regolamento del piano antenne, un iter che si troverebbe nella sua fase conclusiva.
Dopo le due antenne poste nelle riserve regionali di Ripari di Giobbe e dell’Acquabella, allo sportello Suap è arrivata il 9 ottobre, infatti, un’altra istanza, pubblicata sull’albo pretorio, per un impianto da far sorgere in contrada Bardella.
Il Comitato no antenne, che riunisce residenti e cittadini, ed è composto oltre che da Rosalia Tucci anche da Davide Menga, Andrea Mangi, Carlo Tortella, Pasquale Cacciacarne ha espresso tutta la sua preoccupazione.
I timori sono tanti come ci spiega Tucci
“In una fase di elaborazione del regolamento, che disciplinerà l’insediamento urbanistico degli impianti, occorrerebbe temporeggiare e non concedere altre autorizzazioni. Sarebbe il caso di bloccare momentaneamente le istanze e attendere il regolamento così da razionalizzare le installazioni. Invece no”.
Questo è un atteggiamento dell’ amministrazione che preoccupa fortemente il Comitato che è intenzionato a non desistere nella sua battaglia.
“Il continuare a concedere autorizzazioni è per noi il segnale che il piano antenne sarà solo e soltanto una semplice fotografia della situazione attuale, una sorta di condono di ciò che è stato realizzato”.
Inoltre il documento, che ha un iter simile a quello del piano regolatore generale, avrebbe dovuto avere ben altro percorso. “Avremmo potuto essere d’aiuto affiancando il lavoro dell’amministrazione e invece dobbiamo dedurre che siamo stati tagliati fuori. Noi invece ribadiamo con forza che nelle more della predisposizione di un piano antenne sarebbe auspicabile un lavoro di coinvolgimento dei cittadini”.
Il comitato, convinto che il problema non sia riconducibile ad una porzione del territorio, ma che interessi tutto il comprensorio comunale aveva avviato anche una raccolta firme. Aveva chiesto, e chiede ancora, la dislocazione delle antenne da territori oggettivamente sensibili ad alto valore paesaggistico e in cui gli impianti sono troppo vicini alle abitazioni con il potenziale problema per la salute umana.
In località Acquabella infatti l’antenna è posta solo a 27 metri da una abitazione ed è, anche, per questo che i cittadini hanno presentato un esposto.
- Daniela Cesarii