Si alzano le barricate il difesa del Renzetti. L’affondo di Leo Marongiu: “non ci fermeremo, e la mobilitazione proseguira’ “
Non sia fa attende la risposta alle rassicurazione sul futuro del Renzetti di lanciano arrivate in mattinata a firma del direttore generale Schael.
Leo Marongiu, uno dei promotori della mobilitazione in atto per salvare il nosocomio frentano affonda e dice:
“Se non puoi convincere, confondi” diceva un vecchio politico e così, dopo la manifestazione di gente davanti al Renzetti per la seconda volta in pochi mesi dopo le denunce sulla quasi impossibilita’ a prenotare esami al Cup, ecco le contraddittorie e fuorvianti risposte di Marsilio che forse mentre sta a Roma non si informa di quanto viene portato avanti dalla sua Giunta e dalle Asl e quelle ridicole di Febbo (che invito a vedere la foto de Il Centro così si rassicura sul grado di protagonismo nella battaglia)
Il documento consegnato da Schael, continua Maorongiu, ai primari del Renzetti, a inizio Ottobre, in un incontro alla Casa di Conversazione con Paolini e l’Assessore Veri’ al suo fianco (come riportato anche sul sito della Asl02), prevede a chiare lettere lo spostamento della dialisi da Lanciano per portare avanti il progetto di demolizione e ricostruzione del Renzetti, sul quale noi avevamo una soluzione alternativa, quella del monoblocco, deliberara e votata in Consiglio Comunale dal 2016 e trasmessa e messa agli atti dal servizio infrastrutture del dipartimento salute di Via Conte di Ruvo a Pescara e poi inserita nella documentazione ufficiale delle successive delibere di Giunta regionale.
La scelta del monoblocco sull’area del parcheggio/obitorio , dunque, come risposta al progetto di spostamento dell’Ospedale da Lanciano che era nel programma di Chiodi e del centrodestra lancianese con attuali assessori della Giunta Paolini a portarlo avanti.

Non è una questione di campanile: è l’allarme verso quello che capiterà al Renzetti con la scelta progettuale di Schael e Marsilio che paralizzera’ il vecchio ospedale nell’attesa del nuovo.
“Troveremo una soluzione”, “ci sono 3 anni di tempo per spazi alternativi”, “non sono d’accordo con lo spostamento” sono solo tre delle dichiarazioni di Marsilio e Paolini a confermare tutte le preoccupazioni che sono state con forza espresse, perché presi con le mani nella marmellata.
Se non ci si fosse mossi, il tema non sarebbe stato posto, le contraddizioni non sarebbero emerse, le eventuali soluzioni sarebbero rimaste come quella scritta nei documenti ufficiali consegnati.
Non ci fermeremo, dunque, e la mobilitazione proseguira’ nei modi che saranno resi noti.
Le nuove soluzioni affrettate, conclude, per trovare nuovi spazi per la dialisi a Lanciano e le dichiarazioni compulsive e confuse che vengono da Marsilio, Febbo e Schael, dimostrano come solo grazie alla manifestazione davanti all’ospedale ed alla mobilitazione si sia impedita una soluzione che loro stessi avevano messo su carta e che quindi li abbiamo scoperti, stancati e ricacciati indietro”.